Amherd e Keller-Sutter elette in Consiglio federale

Qualche polemica nella ripartizione dei Dipartimenti

L’ultima sessione dell’anno delle Camere federali è dedicata anche alle elezioni per l’anno seguente. Quest’anno era particolarmente attesa, poiché si dovevano eleggere due nuovi consiglieri federali, in sostituzione dei dimissionari Leuthard e Schneider-Ammann.
Fin dall’inizio si è capito che i candidati presentati dai due partiti interessati, cioè il PPD e il PLR erano graditi al plenum e non avrebbero incontrato difficoltà di sorta. Anche le audizioni presso le varie frazioni del Parlamento avevano del resto dato ottimi risultati.

Se in casa PLR la candidata Karin Keller-Sutter non aveva praticamente avversari, in casa PPD le due donne candidate potevano entrambe aspirare a un posto in governo. Però anche in questo secondo caso la scelta è stata subito chiara e definitiva: l’alto-vallesana Viola Amherd, sindaco di Briga e consigliera nazionale, otteneva il lusinghiero totale di 148 voti e veniva eletta al primo turno. Nulla da fare quindi per la contendente, l’urana Heidi Z’graggen. Ancora una volta è comunque prevalsa l’appartenenza alle Camere contro la carica di consigliera di Stato di un piccolo cantone.

Ancora meglio faceva poi la candidata del PLR la sangallese Karin Keller-Sutter, che attualmente presiede il Consiglio degli Stati, con 154 voti. Un’altra votazione eccezionale per le Camere federali che confermavano così la maggior parte delle previsioni che davano in ogni caso due nuove donne in Consiglio federale. Così, per la prima volta dopo 30 anni, anche il PLR eleggeva una donna in governo. La rappresentazione femminile sale così a 3, ristabilendo un equilibrio anche in questo contesto.

L’Assemblea federale doveva poi eleggere il presidente della Confederazione. Anche in questo caso non ha voluto smentire la giornata dei primati e ha eletto (ma era il suo turno) Ueli Maurer con ben 201 voti su 209. Vice-presidente sarà Simonetta Sommaruga.
Alla fine della settimana delle elezioni, il Consiglio doveva procedere all’attribuzione dei dipartimenti. Due dipartimenti come quello dell’economia e quello dei trasporti, ambiente, energia e telecomunicazioni erano molto ambiti. La decisione si è quindi protratta nel tempo e rimandata al lunedì seguente. Al termine di un’ultima discussione, il dipartimento dell’economia, formazione e ricerca veniva attribuito a Guy Parmelin e quello rimasto libero a Simonetta Sommaruga. Giustizia e polizia venivano così attribuite a Karin Keller-Sutter, mentre Viola Amherd dovrà occuparsi della difesa, protezione della popolazione e sport. Per la prima volta in Svizzera vi sarà una donna alla testa della difesa.

La nuova ripartizione ha soddisfatto le pretese di Simonetta Sommaruga di riprendere il dipartimento di Doris Leuthard, ma soprattutto le intenzioni di Guy Parmelin di lasciare la Difesa. Soprattutto quest’ultima decisione ha suscitato parecchie critiche, poiché non si vede come Parmelin possa lasciare il dipartimento dopo pochi anni e nel pieno di alcuni cambiamenti, nonché nella vicenda dell’acquisto di aerei, dopo aver abbandonato il progetto precedente. Del resto non si considera un’esperienza di viticoltore per dirigere un dipartimento preso nel pieno di rivolgimenti a livello europeo e mondiale. Il PPD si è visto tagliato fuori da queste discussioni e lo ha fatto capire, mentre alcuni commentatori hanno detto che non è un buon segno iniziare con una votazione nella ripartizione dei dipartimenti.

I presidenti delle Camere
Dieci anni dopo la PPD Chiara Simoneschi, un’altra ticinese assume la presidenza del Consiglio Nazionale. Si tratta di Marina Carobbio Guscetti, socialista, di professione medico, figlia del già consigliere nazionale Werner Carobbio. Anch’essa viene eletta con una brillante votazione: 154 voti su 172 schede valide. Alla sua elezione, oltre alle autorità cantonali, era presente anche una delegazione del canton Grigioni. Marina Carobbio abita, infatti, a Lumino, un villaggio a ridosso del confine con i Grigioni e ha esercitato la sua professione di medico anche in Val Mesolcina.

Del suo programma per l’anno di presidenza fa parte anche la difesa dell’italianità e, infatti, fin dall’inizio, dirige tutte le sedute in italiano. Per favorire la comprensione, ha fatto distribuire perfino un piccolo vademecum (vedi quadretta). Ma la parte principale del suo discorso è stata dedicata alle donne, cui deve essere dato maggior spazio non solo in politica, ma anche nella società in generale, nell’economia, nel lavoro, nelle realtà accademiche e professionali. Le donne al Nazionale sono il 30% dei deputati, ma agli Stati solo il 15%. Verrà accontentata qualche giorno dopo con l’elezione di due donne (3 su 7) in Consiglio federale.

Alla prima vice-presidenza è stata eletta la vodese PLR Isabelle Moret e alla seconda il grigionese UDC Heinz Brand.
Alla presidenza del Consiglio degli Stati è stato eletto, con 44 voti su 45 schede valide, il PPD vallesano Jean-René Fournier. Al posto di vice-presidente è stato eletto il socialista bernese Hans Stöckli. L’onore sarebbe toccato alla socialista vodese Géraldine Savary, che però ha annunciato di non volersi presentare alle prossime elezioni, perché coinvolta in un affare finanziario. Il posto di secondo vice-presidente è andato all’UDC svittese Alex Kuprecht.
I.B.

Vademecum per gli eletti

Per evidenziare in modo simpatico la rinvigorita presenza dell’italiano in Parlamento, in occasione dell’elezione di Marina Carobbio Guscetti tutti i parlamentari federali hanno ricevuto un vademecum tascabile (glossario) con alcune espressioni utilizzate dalla presidente per condurre le sessioni in lingua italiana. Un’iniziativa promossa dall’intergruppo parlamentare italianità con il sostegno dei cantoni Ticino e Grigioni. Il vademecum “L’italiano in Parlamento” è la prima di una serie di iniziative di sensibilizzazione previste nel 2019.

Le due nuove elette in Governo festeggiate in Parlamento.

Il nuovo Consiglio Federale.

Ueli Maurer.

Marina Carobbio.

Jean-René Fournier.