Breve escursione tra natura e letteratura
Edelweiss
“… Ti giuro, ho valicato mille montagne: le stelle alpine Dio le pianta così in alto, ma è così bello il rischio…”
Questi versi di Alda Merini “Amore irripetibile” ci ricordano che l'Edelweiss o stella alpina con i suoi petali candidi e vellutati è il fiore del coraggio. Simbolo affascinante e prezioso delle montagne negli ultimi 200 anni la stella alpina è stata raccolta senza regole ed è quasi scomparsa in alcuni luoghi; ad oggi cresce in ambienti rocciosi e alpini e simboleggia la purezza e la resistenza dal momento che sopravvive a condizioni climatiche estreme. Questo fiore è da tempo celebrato nella cultura elvetica ed incarna non soltanto il profondo legame tra la Nazione e la sua natura selvaggia, ma è anche un marchio di fabbrica sinonimo della qualità e dell’esclusività svizzere. L’emozione che si prova nell’imbattersi in un piccolo fascio di stelle alpine dopo una lunga e faticosa passeggiata ripaga ampiamente tutti gli sforzi. Canti, aforismi, leggende, scrittori come Alexandre Dumas, poeti come Zehari e Antonia Pozzi hanno dedicato un pensiero a questo iconico fiore.
Genziana
“Ebbro di gioie d’estate azzurreggi nella luce beata ed appena respiri, il cielo sembra immerso nel calice tuo e l’aria accarezza la tua lanugine…”
La poesia “Fior di genziana” di Herman Hesse valorizza la bellezza di questo fiore protetto che ci regala uno spettacolo sorprendente con i suoi intensi blu e aggiunge un tocco di magia ai paesaggi alpini. Le genziane prosperano in una varietà di habitat alpini e sono celebri per la loro bellezza e fragilità. Con l’arrivo della bella stagione spero che passeggiando in alta quota possiate godere di questo meravigliosa visione descritta anche da Emily Dickinson, David Herbert Lawrence e, molte altre volte, dallo stesso Herman Hesse.
Soldanella Alpina
“Una piccola campana agitata dalla brezza che scampanella per festeggiare la venuta della primavera, un carillon muto che contemporaneamente trasmette il misterioso messaggio alle altre piante ancora sepolte dalla neve.”
Favarger ha definito poeticamente così questo fiore che è facile incontrare al bordo delle nevi che si sciolgono quando i pendii ne sono ancora ammantati. Il nome deriva dal termine latino “solidus”, per le sue foglie rotonde che ricordano la forma delle monete.
Pianella della Madonna
Una leggenda:
“Venere durante una passeggiata con Adone fu sorpresa da un violento temporale. I due cercarono riparo ma una volta al sicuro la Dea si accorse di aver perso una scarpetta. Passata la tempesta la cercarono senza esito, perché un mortale era corso a raccoglierla. Non potendo un essere umano toccare un oggetto divino la scarpetta si trasformò in un fiore il cui petalo centrale fu modellato a forma, appunto, di scarpetta, mantenendo anche il colore dell’oro con cui era stata fatta.”
Quest’orchidea alpina conosciuta anche come scarpetta di Venere cresce nei boschi radi sui suoli ricchi di calcio. Nel Parco Nazionale Svizzero la pianta è diventata molto rara e la s’incontra più spesso nei boschi di San Jon in bassa Engadina. Il fiore è strettamente protetto e se avete la fortuna di imbattervi in esso lasciatevi ammaliare dalla sua eleganza.
Organizzazioni ambientaliste, botanici e il governo svizzero collaborano da tempo per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della conservazione dei fiori a rischio e dei loro habitat. In particolare la Svizzera ha adottato importanti misure di tutela per preservare questa ricca diversità e per garantire alle generazioni future la possibilità di ammirare tali meraviglie. Per un approfondimento sulle piante ed i fiori alpini vi invito a dare uno sguardo al sito web ufficiale del parco nazionale svizzero.
Elisabetta Agrelli
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