Care lettrici, cari lettori,
da un anno esatto la morsa della crisi non allenta la presa. I piani di vaccinazione si muovono a rilento in tutta Europa, le varianti del virus aggiungono incertezze, mentre molti settori economici lanciano appelli disperati. Anche l’anno della nostra comunità di Svizzeri in Italia è stato soffocato dalle restrizioni: pochissime le attività nei circoli, annullato il Congresso 2020 a Firenze, poche le occasioni per trascorrere del tempo insieme. Nel frattempo tutti ci siamo abituati maggiormente alle tecnologie e piattaforme per riunioni e incontri. A queste farà capo, in parte, anche il Collegamento degli Svizzeri in Italia per la prossima Assemblea. Ma la luce in fondo al tunnel si sta schiarendo, al pari delle giornate primaverili. Tornerà il momento di grigliare insieme i bratwurst per il 1. d’agosto, il momento per festeggiare il Natale con i concittadini all’estero e raccontarsi il passato recente come ricordi più lontani. L’attività dei circoli e dell’intera comunità si prepari per tornare con prepotenza ad animare giornate che non pensavamo potessero essere così vuote. In tedesco un detto dice “Vorfreude ist die schönste Freude” (la gioia dell’attesa è la gioia più bella). In attesa di un ritorno, seppur lento, alla normalità, scopriamo in questa edizione come la Svizzera ha vissuto i mesi invernali del COVID-19. Ma anche molto altro, già parte dell’attesa normalità. Buona lettura.
Angelo Geninazzi
Redattore