Editoriale Settembre 2022

Care lettrici, cari lettori

In Svizzera, come in ampie parti di Europa, si sta concludendo una delle estati più secche di sempre e più calde dal 2003. Lo sguardo volto verso l’inverno non nasconde una certa preoccupazione, meno per quanto riguarda la situazione Covid ma di più per la penuria energetica – elettrica, di gas e di acqua.

L’incertezza sembra dunque accompagnarci fedelmente nei prossimi mesi, con conseguenze non indifferenti in numerosi campi della società. La Svizzera si trova alla vigilia di una domenica di votazione cruciale: dopo 25 anni di riforme bloccate e bocciate, il 25 settembre i cittadini sono chiamati ad esprimersi su un testo che ridarebbe una boccata d’aria alle finanze dell’AVS, parificherebbe l’età di pensionamento tra uomini e donne, ma indurrebbe un aumento dell’imposta sul valore aggiunto. L’attesa nei confronti di questa decisione è palpabile, mentre i sondaggi ritengono questo passo storico perlomeno possibile o addirittura probabile.

Possibile, ma non tanto probabile a breve termine, è l’introduzione del voto elettronico per gli Svizzeri all’estero, senza il quale una parte dei concittadini all’estero si vede di fatto impossibilitata ad esprimere un diritto sacrosanto su cui si basa la democrazia svizzera. L’esigenza è stata ribadita con nuovo vigore in occasione del Congresso e della riunione del CSE di cui riportiamo a pagina 12. Mentre i più temerari si cimenteranno a cucinare la salsiccia neocastellana consigliata nella ricetta di questo mese, ci permettiamo di segnalare l’intervista esclusiva a Marcello Foa, già presidente RAI, che si sofferma tra le altre cose sul panorama mediatico italiano e svizzero.

Buona lettura.

Angelo Geninazzi