Elezioni con sorpresa: il Consiglio federale rimane senza rappresentanti delle regioni urbane

Albert Rösti (UDC) e Elisabeth Baume-Schneider (PS) sostituiscono i dimissionari Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga.

I commentatori, gli analisti e i parlamentari stessi erano unanimi, la mattina del 7 dicembre, giorno di elezione dei sostituti di Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga in Consiglio federale: il bernese Albert Rösti e la basilese Eva Herzog sono i favoriti. E prontamente al momento della votazione dell’assemblea sul nuovo ministro UDC non vi sono state sorprese: già al primo turno, con 131 voti su 243 schede valide, è stato eletto Albert Rösti, battendo il suo contendente zurighese Hans-Ueli Vogt che non partiva con i favori del pronostico, ma recuperava terreno nelle settimane precedenti il voto. Nel suo discorso di accettazione della carica, il neoeletto 57enne padre di famiglia ha sottolineato l'importanza della libertà e della libera discussione, perno della democrazia e ciò che ci distingue da Paesi autocratici o dittature, e ha invitato ad agire come nazione secondo quanto scritto sotto la cupola di Palazzo federale “uno per tutti, tutti per uno”.

Sul fronte della sostituzione di Simonetta Sommaruga, che ricordiamo ha lasciato a fine anno il Consiglio federale per assistere suo marito gravemente malato, la sorpresa è invece stata grossa. La favorita Herzog non è riuscita a difendere la sua apparente posizione di vantaggio. A spuntarla, al terzo turno, è stata Elisabeth Baume-Schneider, la prima giurassiana in Governo, con 123 voti su 245 schede valide; relegando in seconda posizione Herzog con 116 voti. Appena eletta, ha dichiarato di volersi impegnare con passione per essere all'altezza del mandato assegnatole e costruire un ambiente prospero e favorevole alla giustizia sociale. «Vorrei essere un ponte tra comunità, regioni, tra città e campagna, tra generazioni».

L’elezione è avvenuta solo al terzo turno poiché nei turni precedenti ha raccolto non pochi voti il Consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch. Nella fase di avvicinamento aveva segnalato la propria contrarietà al suo partito, il quale aveva da subito deciso di prendere in considerazione esclusivamente candidature femminili. Sebbene tutti i partiti abbiano invitato a votare una delle due donne proposte ufficialmente dal Partito socialista, ai primi due turni vari parlamentari hanno lanciato un segnale votando Jositsch. Al termine della votazione i responsabili del PS hanno deplorato sia il comportamento di Jositsch stesso – che non ha dichiarato ufficialmente la sua non-candidatura dopo il primo turno – sia dei parlamentari borghesi.

Le controverse reazioni dei media

L'elezione di Elisabeth Baume-Schneider in Consiglio federale è stata dunque una sorpresa. Questo si è rispecchiato anche nelle reazioni dei media. Comprensibilmente in Svizzera romanda l’inatteso voto è stato accolto con favore. Meno invece nelle città svizzero tedesche.

Il quotidiano romando “24 Heures” ritiene che le personalità di Baume-Schneider e di Albert Rösti potranno contribuire ad un esecutivo dalle interazioni spesso tese, mentre “Le Nouvelliste” ha parlato di «sorpresa a nome di tutte le minoranze, a cominciare dal Giura». Infatti la nuova ministra incarna «numerose minoranze: le donne, la sinistra, la Svizzera romanda, le regioni periferiche e l'agricoltura». “Le Temps” ha parlato addirittura della più grande sorpresa politica degli ultimi 20 anni.

Passando alla Svizzera interna, il quotidiano zurighese “Tages-Anzeiger” ritiene che il 7 dicembre 2022 non costituisca una buona giornata per la Svizzera dal momento che «la Svizzera tedesca urbana non è più rappresentata in governo». Grandi città come Basilea e Zurigo, definite «veri motori del progresso del Paese», sono orfane di un consigliere federale. Anche il portale “Watson” denuncia una composizione “estremamente unilaterale” del Consiglio federale. La Svizzera tedesca a est di Berna non è più rappresentata, se non dalla sangallese Karin Keller-Sutter, fatto che crea un "danno irreparabile". La "Basler Zeitung" parla di «vittoria della Svizzera rurale sulle città».

“Mini-rotazione” dei dipartimenti

Per quanto riguarda l’attribuzione dei dipartimenti, la montagna ha partorito un topolino. Molte erano le speculazioni alla vigilia delle elezioni dei due nuovi consiglieri federali: non pochi commentatori partivano dal presupposto di una maxi-rotazione, con un cambiamento al Dipartimento degli esteri (oggi in mano a Ignazio Cassis) o degli interni (oggi in mano a Alain Berset). Alla fine solo Karin Keller Sutter ha cambiato i suoi dossier: dal Dipartimento giustizia e polizia è passata al Dipartimento delle finanze, lasciato vacante da Ueli Maurer. Poche sorprese anche per quanto riguarda i nuovi eletti. Ad Albert Rösti, come nelle attese, è stato subito affidato un dipartimento importante che di solito compete a Consiglieri federali con più esperienza: il Dipartimento dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (Datec). Rösti riprende così dossier spinosi da Sommaruga, tra cui quello dell’ambiente e dell’energia – e il relativo rischio di penuria – che comprendono anche la legge sul CO2 e la protezione del clima. Dal canto suo, la nuova consigliera federale del PS Elisabeth Baume-Schneider assumerà le redini del Dipartimento di giustizia e polizia e sarà così chiamata, tra le altre cose, a gestire l'ondata migratoria. In linea di principio sono tutti d’accordo che il fronte borghese sia uscito rafforzato dalla nuova suddivisione dei compiti.

Angelo Geninazzi

Una foto particolare con i due ministri dimissionari (3° e 4° da sinistra) e i due nuovi eletti (2° e 3° da destra)

Didascalia: La nuova ripartizione dei dipartimenti in Consiglio federale.

Chi è Albert Rösti?

Albert Rösti è nato nel 1967 ed è cresciuto a Kandersteg (BE). Dopo aver frequentato il liceo a Thun ha studiato agronomia al Politecnico federale di Zurigo, dove nel 1997 ha ottenuto il dottorato. Professionalmente è stato attivo come docente di agricoltura, segretario generale della Direzione dell’economia pubblica del Cantone di Berna e direttore della cooperativa Produttori Svizzeri di Latte. A partire dal 2013 ha diretto il proprio studio di consulenza per l’economia e la politica. Albert Rösti ha ricoperto diversi mandati in consigli d’amministrazione ed è stato attivo in varie associazioni. È sposato e ha due figli maggiorenni.

Politicamente Rösti ha iniziato la sua carriera nel 2008 in seno all’esecutivo di Uetendorf (BE), dove dal 2014 ha rivestito la carica di sindaco. Nel 2011 è stato eletto al Consiglio nazionale. Dal 2016 al 2020 è stato presidente dell’UDC a livello nazionale.

Favorito ed eletto al primo turno: Albert Rösti

Chi è Elisabeth Baume-Schneider?

Elisabeth Baume-Schneider è nata nel 1963 ed è cresciuta a Les Bois (JU). Dopo la maturità ha studiato scienze sociali, scienze economiche e scienze politiche all’Università di Neuchâtel. È stata attiva nel settore del lavoro sociale e ha diretto la Haute école de travail social et de la santé (HETSL) a Losanna. Elisabeth Baume-Schneider si è impegnata in favore di diverse associazioni e fondazioni. È sposata e ha due figli maggiorenni. Politicamente ha svolto varie funzioni per il PS giurassiano. Dal 1995 al 2002 è stata deputata al Parlamento cantonale, che ha presieduto nel 2000.