Visita guidata della Società Svizzera di Milano a Palazzo Reale il 20 e 28 dicembre
La Società Svizzera di Milano ha organizzato una visita guidata alla straordinaria mostra dedicata a Michelangelo Merisi da Caravaggio, inaugurata a Palazzo Reale all’inizio del mese di ottobre. Il prossimo 20 e 28 dicembre alcuni fortunati soci avranno l’occasione di scoprire, grazie ad una rigorosa e lunga indagine diagnostica sulla tecnica pittorica del grande Maestro, i segreti racchiusi nei venti capolavori esposti. Le adesioni hanno superato i posti disponibili, e perciò si è deciso di aprire una lista di attesa per attivare una possibile seconda visita in data 28 dicembre.
Un’esposizione dedicata a Caravaggio, rivoluzionario artista che si caratterizza dalla naturalezza dei soggetti e dall’uso speciale e unico della luce e delle ombre, è sempre un evento di grandissimo richiamo, ma “Dentro Caravaggio”, come suggerisce il titolo della mostra, si prefigge anche l’ambizioso ed emozionante obiettivo di entrare nella testa dell’artista e di rivelare i suoi ripensamenti, i rifacimenti e le immagini nascoste, attraverso lo studio radiografico delle tele. Analogamente a quanto avviene per gli esami medici, la diagnostica artistica fornisce nuove informazioni non desumibili ad occhio nudo e la ricerca sfata, ad esempio, il mito consolidato secondo cui il Merisi non disegnasse prima, poiché sono emersi dalle analisi moltissimi tratti di matita.
Decine di dettagli inediti e affascinanti si rivelano sorprendentemente agli occhi dei visitatori, come l’agnello presente nella bellissima tela di “San Giovannino” ma poi eliminato dal Maestro, o ancora nell’imponente opera della “Flagellazione di Cristo”, proveniente dal Museo di Capodimonte, la figura del carnefice accovacciata ha preso il posto di un frate domenicano inginocchiato, disegnato invece in una prima stesura.
Grazie a questi studi si é potuto anche ridisegnare alcune tappe fondamentali della vita inquieta e burrascosa del pittore lombardo che nasce a Milano nel 1571 da una modesta famiglia originaria appunto di Caravaggio, e comincia a dipingere presso la bottega di Simone Peterzano sperimentando la tecnica del chiaroscuro che lo renderà celebre.
Nel 1596 é costretto a fuggire da Milano per aver ucciso un compagno e ripara a Roma, dove non lo conosce nessuno e fa fatica a sbarcare il lunario “dipingendo due teste di santi al giorno per 5 baiocchi l’una”. Finalmente il suo stile assolutamente originale e innovativo viene notato dal potente Cardinale Francesco Maria Del Monte che lo prende a servizio presso la sua magione a Palazzo Madama; appartengono a questi anni la celeberrima e raffinata opera “Ragazzo morso da un ramarro”, proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, il quadro “Buona Ventura” prestito dei Musei Capitolini e “Riposo durante la fuga in Egitto”, concesso dalla Galleria Doria Pamphilj di Roma.
Nonostante gli incarichi prestigiosi e il successo, sono gli ambienti più degradati e pericolosi, i bordelli e le osterie, che esercitano su Caravaggio un fascino particolare. Molti dei suoi soggetti devoti sono in realtà prostitute che per pochi soldi posano per lui, come ad esempio Anna Bianchini, che immortala la “Maddalena penitente” o ancora la Vergine della “Madonna dei Pellegrini” che ha le fattezze della sua amante, la bella cortigiana Lena ritratta con in braccio il Bambino, che é suo figlio Paolo di tre anni.
Nel 1606 è di nuovo in fuga per aver aggredito mortalmente Ranuccio Tomassoni e si rifugia a Napoli sotto la protezione dei Colonna dove è accolto entusiasticamente “essendovi già conosciuta la maniera, e ‘l suo nome”, per dirla con il biografo Bellori.
Si reca poi l’anno seguente a Malta, sede del potentissimo Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, con l’aspirazione di entrare a farne parte per poter riscattare l’omicidio del Tomassoni e guadagnarsi così la grazia papale. È questo il periodo in cui dipinge “Ritratto di Cavaliere di Malta”, tela prestata dalla Galleria Palatina di Firenze e la magistrale opera “Salomé con la testa del Battista”, capolavoro prestato dalla National Gallery di Londra.
Quest’ultima parte della sua vita è costellata di grandi successi pittorici, ma anche di profonda sofferenza e inquietudine. Dopo aver viaggiato a Siracusa, Messina e forse Palermo, torna nuovamente a Napoli dove realizza quella che é considerata la sua ultima opera “Martirio di Sant’Orsola”, opera prestata dalle Gallerie d’Italia di Napoli. Nel 1610 muore ed inizia la sua leggenda: in soli quindici anni il Merisi rivoluziona profondamente la maniera di dipingere dell’epoca, facendo nascere il termine Caravaggismo per definirne lo stile sino al 1800.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 28 gennaio 2018, presenta venti capolavori provenienti dai più prestigiosi Musei italiani e da altrettanti importanti Musei esteri, come il Metropolitan Museum di New York, il Detroit Institute of Arts, il Nelson-Atkins Museum di Kansas City, il Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, il Museo Montserrat di Barcellona e la National Gallery di Londra.
Infine anche il ricco catalogo della mostra, autorevolmente curato da Rossella Vodret, merita un encomio per i saggi dei più importanti studiosi del tema e la presenza di un e-book che documenta tutte le sorprendenti immagini in mostra e permette di seguire passo per passo l’elaborazione creativa dell’artista.
Antonella Amodio,
Società Svizzera-Milano
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