Giovani e futuro

Intervista a Tommaso Aresi – Gazzetta Svizzera 05.2024

Ciao Tommaso, qual è il tuo legame con la Svizzera? Com’è stato crescere a cavallo di due culture?

«Il mio legame con la Svizzera viene dalla famiglia di mia madre, sono svizzeri emigrati in Italia per il tessile. Infatti, in quegli anni a Bergamo c’era il settore del tessile molto sviluppato e tanti svizzeri sono emigrati in questa ragione.

La Svizzera la viviamo da separati e siamo un’enclave svizzera qui in Italia.

Il rapporto con le mie origini elvetiche è tenuto dai legami famigliari, andando spesso a trovare i miei parenti a Sion, nel canton Vallese.

Ho avuto il privilegio di crescere tra due mondi e tra due culture».

Qual è stato il tuo iter accademico e professionale?

«Il mio percorso inizia tra i banchi del liceo scientifico Filippo Lussana di Bergamo, città in cui risiedo.

Una volta conseguito il diploma di maturità, frequento il Politecnico di Milano, dove mi laureo in ingegneria aerospaziale in triennale e in ingegneria spaziale in magistrale.

Parallelamente frequentavo l’università, ho sempre cercato di non rimanere unicamente sui miei studi: per un anno ho lavorato come operatore metalmeccanico alla Brembo e sono entrato in un’associazione studentesca, la Skyward, dove ho progettato e realizzato un razzo da competizione che nel 2021 ha vinto la gara europea EuRoc.

Prima di completare il mio percorso accademico ho fondato coi miei amici la startup, SunCubes».

SunCubes appunto, sei co-fondatore di una startup in crescita. Di cosa vi occupate?

«L’obiettivo della startup è quello di trasmettere energia a distanza cordless, ossia di ricaricare tutti quegli oggetti che si muovono o sono difficili da raggiungere col cavo.

Io in particolare all’interno della società mi occupo dello sviluppo tecnico dell’idea, quindi dalla progettazione alla realizzazione.

I mercati ai quali ci interfacciamo sono: droni, sensorizzazione delle infrastrutture e in futuro il mercato spaziale».

Com’è strutturato il vostro team?

«Il nostro gruppo è composto da me e altri 4 co-fondatori: Chiozzi Alberto, Ognibene Federico, Russo Davide e Lannutti Angelo, lavoriamo tutti a tempo pieno e al momento ci avvaliamo del contribuito di consulenti esterni.

Il contesto è molto dinamico e giovanile, basti pensare che abbiamo tutti appena concluso gli studi e il nostro range di età va dai 24 ai 27 anni».

Qual è lo stato attuale della crescita di SunCubes?

«Nel mese di ottobre abbiamo realizzato un primo prototipo con Movyon e adesso stiamo lavorando per realizzarne un secondo con Leonardo.

L’obiettivo attuale è quello di ricaricare 500 metri».

Nonostante la giovane età, sia tu singolarmente che la vostra starup avete raggiunto già molti traguardi importanti. Quali sono?

«A gennaio di quest’anno SunCubes è stata premiata a Bruxelles come vincitrice del #T-TeC Telespazio Technology Contest, il concorso di Open Innovation di Leonardo e Telespazio dedicato ai giovani studenti di tutto il mondo, volto a promuovere l’innovazione in campo spaziale e la rivista Wired ci ha posizionati al secondo posto nella classifica delle 10 startup italiane da seguire nel 2024. Nel 2023 abbiamo vinto l’incubatore dall’European Space Agency Business Incubator Center, mentre l’anno precedente abbiamo ottenuto l’incubatore del Politecnico di Milano, Switch2Product».

Com’è decollata SunCubes in un contesto europeo?

«Abbiamo aderito a diversi bandi acceleratori per startup e idee innovative».

La Svizzera ha aperto le porte a molte idee tecnologiche made in Italy. Pensate di espandervi anche lì?

«Assolutamente sì, ci stiamo provando e stiamo cercando delle opportunità di bandi acceleratori svizzeri come abbiamo fatto per l’Unione Europea.

Certamente la nostra startup è nata in Italia, ma alcuni dei co-fondatori non sono italiani, ad esempio io stesso ho la doppia cittadinanza.

Quindi di per sé potremmo dire che Suncubes è anche svizzera».

Quali consigli ti sentiresti di dare ai giovani che vogliono lanciarsi nel tanto affasciante, quanto non del tutto ancora conosciuto mondo delle startup?

«Ai giovani desiderosi di avvicinarsi al mondo delle startup e con già un’idea, consiglio di essere curiosi, di essere aperti e di lavorare tanto.

Questi fattori, sommati a una buona dose di fortuna permette di avere successo.

Noi, in questo momento, siamo nella fase del lavoro sodo».

Nicola Magni

I primi svizzeri convocati per Parigi 2024
Conosci e Arno de Planta, Maud Jayet e Sébastien Schneiter: i primi tre atleti della nazionale svizzera ad essere stati convocati per le Olimpiadi di Parigi 2024.

  • Arno de Planta

Nato nel 1999 a Pully, nel Canton di Vaud, già Medaglia d'argento ai Campionati I Mondiali 49er del 2023, si è qualificato per le Olimpiadi di Parigi del 2024. Arno è stato il primo giovane velista a qualificarsi per la squadra finale, ricevendo il Boarding Pass durante le qualificazioni finali a Barcellona nell'ottobre 2023.

  • Maud Jayet

Classe 1996, nata a Losanna, dopo essersi qualificata per il suo primo Campionato del Mondo Optimist nel 2010, è passata al Laser, la barca con cui naviga ancora oggi e che viene rappresentata ai Giochi Olimpici. Nel 2021, Maud ha fatto il suo debutto olimpico ai Giochi di Tokyo, dove ha ottenuto un onorevole 19° posto.

  • Sébastien Schneiter

Nominato due volte "Velista giovane dell'anno", Schneiter, classe ’95, Dopo la carriera giovanile, Schneiter è passato alla scena olimpica. Ha raggiunto rapidamente la top 10 mondiale della flotta e si è qualificato per due Giochi Olimpici (2016 e 2020). Nell'agosto 2023 è stato selezionato per la sua terza Olimpiade nella classe 49er, Parigi 2024, e ha vinto una medaglia d'argento ai Campionati mondiali di vela. Oltre alle campagne olimpioniche ha guidato il Team Tilt con grande successo, tra i vincendo il Trofeo D35, il 3° posto nella Red Bull Youth Americas’s Cup e l’incoronazione a campione del mondo GC32.

Hoop Schwiiz!
www.swissolympicteam.ch

Giornata della lettura

Mercoledì 22 maggio 2024 non perdetevi la giornata svizzera della lettura ad alta voce! Appuntamento fisso di ogni primavera dal 2018, occasione in cui si leggerà per tutta la Confederazione in molti luoghi e soprattutto in molte lingue. Infatti, sono previste attività di lettura organizzate da biblioteche, musei, case editrici e librerie destinate alle famiglie. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di promuovere e diffondere il valore e la bellezza di questa piacevole attività. La lettura ad alta voce è un bene reciproco a qualsiasi età: crea empatia e permette di arricchire il proprio vocabolario. Anche dal punto di vista pedagogico, leggere ad alta voce stabilisce un legame tra adulto e bambino e stimola le capacità cognitive. Siete curiosi di scoprire quali iniziative di lettura sono previste vicino a voi? Per maggiori informazioni www.giornatadellalettura.ch

Ticiland
La bella stagione è finalmente arrivata. Sei alla ricerca di un luogo per una giornata all’insegna del divertimento? Il parco divertimenti Ticiland di Stein am Rhein è il posto che fa per te! L’offerta di attrazioni che il parco offre è varia: dalle classiche montagne russe, agli immancabili autoscontri, fino ai giochi sull’acqua. www.ticiland.ch

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