Il condimento del sandwich

“Il peggio (non) è passato: aneddoti di una mamma italiana in Svizzera” di Linda Fallea Buscemi – Islandbooks

È di ieri la mia riflessione sul complicato rapporto madre figlia, soprattutto quando la madre si trova a vivere, al tempo stesso, il ruolo di figlia non proprio perfetta. Si dice che mettersi in discussione sia segno di saggezza e (da quando sono diventata madre) è uno dei miei passatempi più frequenti. Mi arrovello continuamente nell’individuare il giusto grado di “presenza” (della mia presenza, intendo) nella vita dei figli, senza che questa si trasformi in pesante ingerenza. Vuoi per i continui riferimenti all’ultima teoria del più apprezzato professore di psicologia, vuoi nel tentativo di tramandare già in partenza ai miei figli un kit di autostima completo (che da bambina io non avevo), di fatto … mi metto in discussione di continuo, tanto che ormai penso faccia parte del mio corredo genetico. Mi corrono in aiuto e mi consolano rimembranze del ginnasio: dubium sapientiae initium, diceva Cartesio – il dubbio è l’inizio della saggezza – e se lo diceva lui che era filosofo, oltre che scienziato, qualcosa di vero ci deve pur essere! Mi sforzo di comprendere le esigenze dei miei figli e giuro che le ricordo molto bene. Mi ci vuole un nanosecondo per rammentare la voglia che avevo di giocare, di guardare un cartone animato o di completare il mio album di figurine (la stessa voglia che ha ora il mio bambino) piuttosto che studiare! E ricordo perfettamente l’emozione di uscire da casa con il lucidalabbra colorato di rosso, al sapore di fragola, che tanto mi faceva sentire signorina (proprio come comincia ad essere mia figlia adesso). Improvvisamente, sta mattina, mentre faccio giardinaggio, alzo gli occhi verso il mio balcone ed affacciata, con un’espressione serena e soddisfatta, scorgo mia madre che mi guarda. Mi sento pervasa da una gioia ritrovata, quasi infantile: lei vive in Italia e si trova qui a Zurigo per trascorrere un po’ di tempo con noi – quindi, diciamo che è qui per caso –; così, mi ritrovo a scandire il suo nome ad alta voce. La chiamo ancora: mammaaa! Che bello, mi dico, e quando mi capita che i miei vicini, quelli che mi vedono ogni giorno su e giù per le scale, correre affannata con figli al seguito, con sacchi della spesa stracolmi e la posta sotto le ascelle, … chi mi vede mai, qui a Zurigo, con mia madre? In un impeto di fierezza la raggiungo e le preparo un aperitivo che sorseggiamo soddisfatte, sapendo che ci stiamo ritagliando meritatamente un po’ di tempo per noi stesse! Discorso chiama discorso e mia madre mi fa osservare che è inutile che chieda il suo parere perché tanto, alla fine, faccio sempre quello che voglio io; continua dicendo che spessissimo affermo il contrario di ciò che sostiene lei e via con altri commenti … Ci mancherebbe altro! – sentenzio – Qual è il problema? Ma come qual è il problema… Proprio in questi giorni ho fatto con mia figlia esattamente quello che mia madre sta facendo con me ed ora sto assumendo, nei suoi confronti, lo stesso identico atteggiamento di sfida che mia figlia comincia ad avere verso di me. Che orrore!!! In qualità di mamma, cerco di non pesare più di tanto (so benissimo quanto possano schiacciare le parole di una madre, per non parlare poi delle aspettative) e come figlia, d’altro canto, voglio portare il massimo rispetto a mia madre (e anche nel suo ruolo, so benissimo quanto possano devastare le parole di una figlia). Cielo, sono fritta! Mi ritrovo a giocare in contemporanea il difficile ruolo di genitrice e generata! Mi sento un Sandwich, anzi per essere più precisa, mi sento il condimento di un Sandwich (che è ben peggio!), completamente schiacciata tra mia madre e mia figlia. Allora mi chiedo se mia madre faccia bene o no ad elargire – ancora oggi… – i suoi solenni consigli (che poi non sono consigli ma veri e propri giudizi di conformità al suo preciso e ben strutturato modo di pensare). Ma io del resto, nel mio ruolo di madre, non faccio praticamente la stessa cosa con i miei figli? … Ecco che mi rimetto in discussione. Per dirla tutta, in verità, io sono molto, ma molto più perfida di mia madre, perché con più abili giri di parole prospetto ai miei figli una fasulla possibilità di scelta … fai come vuoi – dico, con aria indifferente – anche se poi, una volta che espongo una tesi, ogni mio poro trasuda riprovazione verso l’altra. Ma quanto è complicato riuscire a trovare la giusta misura, mescere ruoli così vicini ma, inevitabilmente, così distanti! Non sempre arrovellarsi alla ricerca di cosa sia meglio porta risposte esaustive e a dire il vero non so se Cartesio avesse veramente ragione, a proposito della saggezza di chi dubita; certo è che il Sandwich può essere buono come spezza-fame, ma sentirsi suo condimento non è piacevole affatto! In ogni caso, sorseggio il mio aperitivo mentre mi perdo guardando gli occhi blu di mia madre … vorrei dirle tante cose ma resto in silenzio e assaporo la bellezza di questo momento, godendo della gioia di essere mamma e ancora figlia al tempo stesso!

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