A colloquio con Sabrina Dallafior, da agosto Console generale a Milano. Nella chiacchierata, condotta prima della crisi Coronavirus, la Console parla delle sue prime impressioni nella nuova carica, dei suoi obiettivi, di cultura e… della Gazzetta.
Sabrina Dallafior, da qualche mese è attiva quale Console generale a Milano. Cosa l’ha impressionata maggiormente di quanto ha visto fino ad oggi?
Sin dal mio arrivo a Milano, trascorse le prime giornate calme di agosto, ciò che mi ha maggiormente colpita è stata la scoperta di una città tanto attiva e dinamica. Avevo già avuto modo di conoscerla in passato, ma devo dire che l’ho ritrovata in una veste totalmente rinnovata. Milano, con i suoi ritmi sostenuti, si rivela essere davvero il centro del paese attorno al quale tutto ruota. La vitalità dei milanesi, la loro intraprendenza e dinamicità, il loro entusiasmo sono incredibili. Anche a livello europeo, dopo l’importante spinta di Expo Milano 2015, la città ha acquistato sempre più importanza e considerazione. L’offerta che Milano propone in svariati ambiti è assolutamente valida e ricca, tanto da farne diventare nel giro di pochi anni una vera e propria meta turistica del paese. Tutto questo è assolutamente entusiasmante, ti coinvolge positivamente trasmettendoti energia e voglia di fare.
Nel suo giro di contatti che ha allacciato in questi primi mesi, quale è il problema che emerge con più frequenza?
La costruzione di una rete di contatti e conoscenze in prima linea, non soltanto a livello di autorità locali, è stata certamente una delle mie priorità. Anche qui la scoperta è stata molto positiva e motivante per me perché mi sono immediatamente resa conto che gli ambiti di collaborazione sono eccellenti. I contatti sono facilitati da un atteggiamento di assoluta apertura e affabilità, rivelandosi quindi fin da subito preziosi e costruttivi. Naturalmente a Milano mi attendono molte sfide, ma la base sulla quale lavorare è ottimale. Quale rappresentante del mio paese inoltre cerco di uscire spesso da Milano, di essere il più possibile presente sul territorio che è parte della vasta circoscrizione consolare.
La Comunità degli Svizzeri – rispettivamente il Collegamento – in Italia è molto coesa ed è organizzata in Circoli che propongono varie attività. Come ritiene sia possibile promuovere ulteriormente queste attività aggregative?
La Comunità svizzera nel Nord Italia è una bella realtà, ben ambientata pur rimanendo radicata alle proprie origini e, nella maggior parte dei casi, anche molto attiva. La problematica generale con la quale ci si confronta e che non risparmia la comunità svizzera è il ricambio generazionale. Occorre attirare e coinvolgere maggiormente i giovani, che rappresentano anche all’estero il nostro futuro. Non è facile, ma sono convinta che determinati sforzi possano dare nel tempo buoni risultati. Il Consolato generale di Milano, per esempio, organizza ormai da qualche anno la festa “My Swiss 18” dedicata ai giovani svizzeri che entrano nell’età adulta proponendo una serata informativa e di svago anche grazie alla presenza di un ospite vip. Abbiamo avuto finora atleti, un cantante e uno scrittore e l’evento ha sempre riscosso grande successo.
Quali sono i principali obiettivi che si è prefissata come Console generale per la sua permanenza in Italia?
Considerata la vicinanza geografica, storico-culturale e linguistica fra la Svizzera e l’Italia del Nord temi economico-commerciali e dossier quali lavoratori frontalieri, infrastrutture e trasporti o anche sicurezza, legata in particolare alla zona di confine, rimangono naturalmente questioni di primaria importanza e sono oggetto della mia costante attenzione. Fra i miei principali obiettivi c’è poi anche quello di presentare la Svizzera andando al di là degli abituali stereotipi che possono essere il cioccolato, le montagne e gli orologi. Il nostro paese ha saputo evolversi e svilupparsi guadagnandosi un posto di prim’ordine sulla scena. La mia intenzione è pertanto quella di presentare la Svizzera com’è oggi, cioè un paese innovativo, creativo e altamente competitivo in svariati ambiti. Un paese dove la ricerca, il fintech e lo sviluppo urbano nel rispetto dell’ambiente stanno compiendo grossi passi avanti. Tutte tematiche queste più che mai attuali e che Milano condivide pienamente. Mi preme inoltre sottolineare un aspetto che tante volte viene dimenticato, cioè la Svizzera solidale e umanitaria. E’ questo infatti un campo che la vede impegnata in prima linea su diversi fronti.
Quanto ritiene importanti le pubblicazioni per gli Svizzeri all’estero, come ad esempio la Gazzetta Svizzera, e quali sono secondo lei i contenuti più interessanti?
Le pubblicazioni quali “Gazzetta Svizzera” sono importanti, contribuiscono a rafforzare la propria identità nazionale, a mantenere i contatti, i legami e a rendere quindi più coesa la comunità svizzera all’estero. Trovo particolarmente interessanti le sezioni dedicate ai consigli pratici su diverse tematiche, utilissime nella vita quotidiana dei lettori. Altrettanto apprezzabili sono gli spazi dedicati allo scambio di esperienze, sia professionali che di vita. E, se posso aggiungere, personalmente trovo molto simpatica l’idea, recentemente inserita insieme alla rinnovata veste grafica, di proporre una ricetta culinaria cantonale.
Le attività di un Consolato generale in una città come Milano sono molteplici anche dal punto di vista culturale. Ci parli dei progetti in cantiere.
Le iniziative in campo culturale per l’anno in corso sono numerose. Vorrei qui segnalarne in particolare due, che sottolineano gli ottimi rapporti collaborativi che la nostra Rappresentanza intrattiene con le autorità locali. Il Comune di Milano ha lanciato per il 2020 il palinsesto “I talenti delle donne” per celebrare le numerose protagoniste femminili che ieri come oggi si sono distinte in svariati ambiti, da quello artistico a quello culturale, politico, dell’imprenditoria, dello sport e della scienza. Il Consolato generale di Svizzera ha aderito con vivo entusiasmo alla proposta di voler partecipare con proprie iniziative ed è quindi stato ideato il palinsesto svizzero “#DonneFrauenDunnasFemmes” all’interno del grande palinsesto milanese per dare voce ad alcune delle nostre più interessanti e sorprendenti figure femminili. Viene pertanto proposto un fitto programma di eventi dedicati a donne svizzere e che, a partire dai prossimi mesi, comprende proiezioni con dibattiti, varie performance, una mostra fotografica e un appuntamento sportivo. Ma la stretta collaborazione non si esaurisce solamente con la città di Milano, bensì si estende anche all’autorità regionale. È infatti prevista anche un’esposizione dei lavori di un fotografo svizzero di nascita ma milanese d’adozione che verrà ospitata al Pirellone, sede del Consiglio della Regione Lombardia. Naturalmente cerchiamo di essere attivi il più possibile anche su tutta la circoscrizione consolare. Per esempio stiamo organizzando, in stretta collaborazione con il Consiglio provinciale di Trento, una mostra sulla democrazia diretta, dove il modello svizzero viene presentato e approfondito.
“Occorre attirare e coinvolgere i giovani, che rappresentano anche all’estero il nostro futuro”
Sabrina Dallafior con il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Alessandro Fermi.
La Console Dallafior con il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e Sottosegretario Alan Christian Rizzi.
La Console generale con il Sindaco di Milano Giuseppe Sala.
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