Milan l’é un gran Milan

Se avessimo aperto i giornali solo lo scorso gennaio vi avremmo letto, senza nessun stupore, che nel 2019 oltre 11 milioni di turisti si sono recati a Milano, che risultava quindi essere il capoluogo più visitato d’Italia superando nelle classifiche Roma, Firenze e Venezia, città storicamente considerate mete di turismo culturale. Il trend ascendente iniziato nel 2015 grazie all’Expo, non si era mai arrestato ed era sempre più netta la capacità attrattiva all’ombra della Madonnina: un perfetto equilibrio tra offerta culturale, di servizi e di affari.

Milano dai mille eventi: dal Salone del Mobile, a PianoCity e BookCity, la settimana della moda, Milano ArtWeek, la Fondazione Prada, l’Hangar Bicocca, il Cenacolo vinciano e Brera, il Castello Sforzesco e molte altre iniziative;

Milano capitale del turismo che, al pari delle altre grandi capitali europee, vantava un appeal internazionale invidiabile, dove la presenza di visitatori stranieri era di ben oltre il 50% annuo. I dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza rivelano al primo posto i cinesi con quasi 400mila arrivi nel 2018, seguiti dagli americani (347mila) soprattutto interessati al business, poi dai tedeschi (291mila) e dai francesi (299mila); gli svizzeri, con 200 mila presenze, attratti dalla buona cucina riempivano i ristoranti e partecipavano attivamente alla vita culturale cittadina. Infine, uno studio effettuato sui pagamenti elettronici metteva i russi al primo posto per lo shopping nel quadrilatero della moda.

Milano vivibile ed efficiente, protagonista assoluta degli indici di attrattività negli ultimi anni si è illusa di essere invincibile. Ma, come è noto, questo sistema non ha previsto l’imprevedibile dimostrando tutta la sua fragilità che ha portato ad una crisi globale, soprattutto del settore culturale.
In questa atmosfera surreale e sospesa in cui stiamo vivendo in Lombardia, così come in tutta l’Italia, la parola d’ordine oggi è resilienza. La capacità cioè di resistere, dal latino resilìre “rimbalzare, restringersi”, di reagire alla sorte avversa con energie e strategie nuove.

Resilienza è anche non perdersi d’animo e mettersi al lavoro per far ripartire Milano, una volta che saremo usciti da questa terribile emergenza sanitaria. Come dimenticare infatti il contributo dato dai palinsesti culturali tematici lanciati dall’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno sin dal 2014? Per il 2020 il tema individuato è quello della creatività delle donne; dalle protagoniste nelle arti e nel pensiero creativo, alle figure esemplari del passato e alle molteplici e preziose testimoni di oggi attive nel mondo dell’imprenditoria, della politica, dello sport e della scienza. Il titolo di questo accattivante programma culturale è “I talenti delle donne”.

Un tema che è subito piaciuto al team femminile del Consolato generale di Svizzera a Milano, formato dalla Console generale Sabrina Dallafior e dal suo staff: la Console generale aggiunta Sandra Caluori con le collaboratrici Carla Villa e Sabrina Risi. Insieme hanno messo a punto un ricco ed interessante progetto dal titolo #DonneFrauenDunnasFemmes (#DFDF) per richiamare l’attenzione dell’Italia su donne svizzere provenienti da tutti i quattro angoli del paese e sull’ impegno della Svizzera nel campo dei diritti delle donne e dell’uguaglianza. A tal fine hanno realizzato un apposito logo per identificare le molteplici iniziative, di cui vi do qui un’anteprima.

Donne svizzere e un cinemobile sotto le stelle è un evento attualmente in programma previsto per giugno o luglio (date da confermare) che porta il cinema nel cortile interno del Centro Svizzero, Via del Vecchio Politecnico 3, con il Cinemobile Sonoro, ossia il furgone Fiat 618 originale del 1936. In collaborazione con la Cineteca di Milano saranno proposte tre serate con proiezione all’aperto, sotto le stelle, dedicate alle donne nel cinema svizzero:

– Herbstzeitlosen (“Fioritura tardiva”) (2006) della regista svizzera Bettina Oberli, sottotitoli in italiano. Dopo la morte del marito, l’ottantenne Marta perde la voglia di vivere. Le sue tre amiche più care l’aiutano a realizzare il suo vecchio sogno: aprire un negozio di lingerie.
– Heidi (1952) del regista svizzero Luigi Comencini, film per le famiglie e i bambini, dedicato a una delle figure femminili fantasiose svizzere più note.
– Scacciapensieri 2.0, serie animata del passato molto conosciuta lungo la zona di confine italo-svizzero. Il tutto attualizzato dalle produzioni di donne attive nelle scuole di animazione svizzere.

Il tema della donna è proposto secondo tre sfaccettature cinematografiche, molto diverse fra loro, ma tutte con l’intento di far riflettere sul ruolo sociale della donna, sul suo riscatto, possibile a qualsiasi età, e sulla sua conseguente emancipazione.

#femalepleasure è titolo del film della talentuosa regista svizzera Barbara Miller che verrà proiettato il prossimo 24 settembre presso il Cinema Anteo di Milano.
Cinque donne, cinque culture, una storia (2018) racconta la storia di cinque donne straordinarie, cinque attiviste che hanno messo a nudo i vecchi legami patriarcali universali e sono riuscite ad affermare la loro sessualità in nome di un rapporto egualitario e gioioso tra i sessi.

Al termine della proiezione è previsto un dibattito con la regista Miller, Leyla Hussein, una delle protagoniste del documentario nonché nota attivista contro le mutilazioni genitali femminili e Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili. Sarà un’ulteriore occasione per approfondire con il pubblico presente in sala alcuni meccanismi universali che ancora oggi determinano le condizioni di vita delle donne e capire come cambiarli. Il film di Barbara Miller è stato premiato per l’impegno sociale, quale manifesto per l’uguaglianza di genere.

Due svizzere e una Ford verso Kabul – è un’originale esposizione che verrà prossimamente ospitata dalla Libreria Verso, in corso di Porta Ticinese, 40 a Milano.
Si tratta del reportage fotografico della scrittrice e fotografa svizzera Annemarie Schwarzenbach vissuta negli anni Trenta del secolo scorso, già nota in terra elvetica ma meno conosciuta al pubblico italiano. La Schwarzenbach conduce una vita emancipata per l’epoca, viaggiando in un’Europa alle prese con il fascismo e il nazismo, attraversando l’Asia, l’Africa e gli Stati Uniti alla ricerca di sé stessa e di un nuovo mondo da raccontare.

La mostra, realizzata dal Centro Federico Peirone di Torino, documenta con scatti personali della scrittrice il viaggio in auto da Ginevra a Kabul nel 1939 in compagnia dell’amica Ella Maillart. Per l’inaugurazione sono previste letture di passaggi scritti dalla Schwarzenbache la proiezione di un filmato originale del viaggio, realizzato dalla Maillart.

Donne nello Sport è un’iniziativa realizzata in collaborazione con US Acli in occasione del World Cup dei Consolati. Si tratta di un seminario che si terrà presso lo Stadio Meazza a fine maggio legato al tema dei talenti delle donne nello sport con l’intervento e la partecipazione di donne svizzere attive in diverse discipline sportive e di esperti di calcio. Obiettivo: dare risalto e valore all’importante apporto femminile, spesso sottovalutato e sopraffatto da quello maschile.

Women in Swiss Design è un omaggio al contributo delle donne nell’ambito del design. Originariamente pianificato durante la Milan Design Week il Consolato generale confermerà al più presto le nuove date. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulle date delle singole iniziative di #DonneFrauenDunnasFemmes sono disponibili sul sito www.eda.admin.ch/dfdf.

Antonella Amodio
Società Svizzera di Milano