Ajla Del Ponte, come sta vivendo questo 2020 così particolare per lei? L’annullamento di molte manifestazioni sportive ha fatto coppia con un anno per lei assolutamente straordinario.
Mentalmente la stagione 2020 è ora già conclusa. Il 12 di ottobre ho già rivolto il mio sguardo al 2021, con l’inizio della preparazione invernale. È però vero che questo 2020 mi resterà nel cuore, in quanto ho avuto l’opportunità, nonostante le difficoltà vissute da tutti noi, di migliorarmi incredibilmente nelle mie performances. A fine marzo, con l’inizio del lock down, non avrei mai pensato che sarei stata in grado di avere un’estate così piena di emozioni positive e vittorie importanti.
Quando ha scoperto la sua passione per la corsa?
La passione per lo sprint è arrivata relativamente tardi. Mi sono avvicinata all’atletica per caso, con un UBS Kids Cup fatta a scuola. Essendo l’atletica uno sport molto variato, sono passata da diverse discipline, soprattutto i salti, prima di arrivare allo sprint. Per caso, un anno mi sono iscritta al 100m dei campionati ticinesi U18, e quasi per caso, ho corso una delle migliori prestazioni stagionali in Svizzera di quell’anno. Da lì, è stato un matrimonio felice.
Quale è il suo meeting preferito?
Il mio meeting preferito in assoluto è il Galà dei Castelli. In Svizzera siamo molto fortunati con la densità di meeting internazionali, abbiamo anche due Diamond League, a Losanna e a Zurigo. Quello di casa è però per me il più siginificativo, perché correre a Bellinzona, davanti alla propria famiglia, amici e conoscenti, non ha pari.
Quante ore si allena mediamente a settimana? Lo fa sempre con piacere o vi sono dei momenti che le pesano?
Le ore di allenamento variano a dipendenza dei periodi. Durante la preparazione, possono passare dalle 12 alle 18 ore settimanali, mentre con l’avvicinarsi delle competizioni c’è una diminuzione del volume per prediligere la qualità. Come per tutto, ci sono dei momenti che sono più difficili di altri ad allenamento, ma prevalgono i momenti di piacere.
Non solo sport: accanto alla sua brillante carriera agonistica lei sta studiando all’Università di Losanna lettere, storia e italiano. Come è possibile conciliare questi impegni? Ajla Del Ponte ha anche del tempo libero?
L’organizzazione è la parola d’ordine per una vita abbastanza intensa. Spesso, so già mesi in anticipo dove sarò in campo di allenamento, a che gare parteciperò, dove e a che ora mi alleno in settimana. Quindi basta inserire nei momenti liberi il tempo necessario allo studio e per vedere i propri cari. Sono molto fortunata ad avere un sistema che mi aiuta, all’Università di Losanna, dei compagni di corso che mi sostengono sempre mandandomi gli appunti quando sono assente, e una famiglia che mi sostiene in quello che faccio.
Lei ha dichiarato che tra le sue passioni vi è la poesia moderna e contemporanea italiana. Ci spieghi meglio.
Dal mio primo approccio con Dante, Boccaccio ed Ariosto al liceo, mi sono innamorata della letteratura italiana. Questi tre grandi autori mi hanno particolarmente colpita per la fantasia impregnata rispettivamente in poesie e racconti. Da lì mi si è aperto un mondo, e ho scoperto autori come Quasimodo, Bufalino, Montale, Merini e molti altri, come i ticinesi Pusterla e Nessi, che mi hanno raccontato storie e dato emozioni.
Rinviate di un anno, nel 2021 si terranno le Olimpiadi estive. A questo punto si può sognare in grande…
Il rinvio è stato inizialmente difficile da accettare. Capivo le motivazioni, e mi rendevo conto che non ci fosse altra alternativa possibile, ma aver programmato meticolosamente tutto un anno, e vedere sacrifici e piani sfumare, è stato difficile. Poi, prendendo un giorno alla volta, sono riuscita a ribaltare la sensazione e a contentrarmi sulla performance, l’unica cosa che potevo continuare a controllare. E questo sarà per me un insegnamento chiave per l’anno prossimo, per poter continuare a sognare in grande le Olimpiadi e raggiungere i miei obiettivi.
E Ajla tra 20 anni dove si vede? Ancora nel mondo dell’atletica?
In 20 anni possono succedere tante cose, e se c’è qualcosa che mi intimorisce è il futuro, così malleabile e lontano. So che per qualche anno continuerò a correre, ma per il resto, non ho un’idea né una risposta precisa.
INTERVISTA: Gazzetta Svizzera
Mi sono avvicinata all’atletica per caso, con una competizione giovanile fatta a scuola.
Nata a Locarno nel 1996 e cresciuta in Valle Maggia. Ha esordito nell’atletica nel 2008 nell’Unione sportiva Ascona.
- Nel 2014 è emersa a livello nazionale, correndo i 100m in 11.82, tempo che le ha permesso di qualificarsi per i mondiali junior svoltisi a Eugene (USA).
- Nel 2015 si è qualificata ai Campionati Europei junior ottenendo il limite sui 200 m e correndo con la staffetta 4x100 m.
- Nel 2016 ha partecipato ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (BRA) ottenendo un buon piazzamento nella 4x100m femminile.
- Nel 2017 ottiene risultati molto importanti
- Nel 2018 diventa la terza sprinter svizzera di tutti i tempi, correndo i 100 m a La Chaux-de-Fonds in 11.21.
- Nel 2019 ottiene un diploma di Bachelor of Arts.
- Il 2020 si è rivelato l’anno con più successo della sua carriera. Diventa campionessa svizzera dei 60 m e dei 100 m, nonché su entrambe le distanze, 60 e 100 m, leader europea dell’anno, vincendo due Diamond League e trovando finalmente la via al personale sia su 100 che 200m. Votata l’atleta europea d’agosto da European Athletics.
Nel tempo libero ama suonare il pianoforte, leggere, viaggiare e visitare musei.