Dal 18 al 20 agosto si è tenuto a San Gallo il Congresso degli Svizzeri all’estero, che ha messo l’accento su varie tematiche a ha riflettuto sulla forma stessa del Congresso.
Dopo Lugano nel 2022, è stata la città di San Gallo ad ospitare il Congresso degli Svizzeri all’estero di quest’anno, a poco più di due mesi dalle elezioni federali. Un momento ideale per esprimere le proprie volontà politiche in vista del rinnovo del Parlamento.
Test per il voto elettronico: solo un primo passo
Il Congresso, sotto la presidenza di Filippo Lombardi, già Consigliere agli Stati, ha ricordato che gli Svizzeri all’estero hanno nel frattempo superato le 800'000 unità. Tuttavia, alle prossime elezioni federali di ottobre, potranno votare per via elettronica solo nei cantoni di Basilea Città, San Gallo e Turgovia. Questi tre cantoni hanno avviato una fase pilota il 18 giugno in occasione delle votazioni federali e ora si apprestano a testare il momento delle elezioni. In vista della prossima tornata elettorale, è stato ribadito, si auspica che avranno accesso a questo strumento tutti i concittadini all’estero iscritti in un catalogo elettorale.
Il Consiglio degli Svizzeri all’estero è rappresentativo?
Il tema della democrazia ha di conseguenza dominato anche altri punti all’ordine del giorno, tra i quali la domanda sulla rappresentatività del Consiglio degli Svizzeri all’estero. La discussione è stata lanciata da un gruppo di lavoro di giovani svizzeri, che si è prefissato di condurre un progetto affinché il CSE, soprannominato anche il “Parlamento della Quinta Svizzera”, sia costituito in modo più democratico.
I membri del CSE non sono generalmente eletti, ma nominati. L'OSE ha spesso messo in evidenza la difficoltà di rivedere questo sistema, in particolare a causa dell’assenza del voto elettronico, come pure quello di trovare potenziali candidati. I giovani svizzeri hanno convinto la maggioranza dei presenti ad elaborare delle possibili soluzioni che verranno presentante nel 2024. Supporto in questo senso è giunto anche dal DFAE che condivide le premesse dei giovani per le quali la rappresentatività del CSE non è garantita.
Partecipazione in costante calo – si cambia forma al Congresso?
L’aria di cambiamento ha contagiato anche altre discussioni; la partecipazione piuttosto ridotta all’evento – un centinaio di concittadini all’estero hanno trovato la strada per San Gallo – e in costante diminuzione ha portato Filippo Lombardi a rivelare che il comitato dell'OSE sta considerando di cambiare la forma e la data del congresso. Nel 2010 infatti i partecipanti erano ancora il quadruplo (!). Tra le piste in corso di valutazione da parte del comitato vi è la possibilità di ridurre la durata del Congresso (proposta che ha suscitato varie critiche) oppure di tenere la riunione annuale a luglio anziché ad agosto.
Angelo Geninazzi