Non possiamo rinunciare alla SSR, il servizio pubblico dei media

I pericoli dellïniziativa “No Billag” in votazione il 4 marzo 2018

Come può la Svizzera illustrare efficacemente il posto particolare che occupa nello scacchiere politico internazionale, il suo impegno in favore della pace e della libertà, nonché la sua posizione nei confronti dell’UE e della libera circolazione delle persone? E gli svizzeri residenti all’estero, come possono ricevere un’informazione di qualità, equilibrata e adeguata su ciò che accade nel loro Paese? Grazie alla Società svizzera di radiotelevisione SSR e al cosiddetto mandato per l’estero, in cui rientra anche swissinfo.ch.
Da quando sono passati all’offensiva, il canale televisivo russo Russia Today, la televisione cinese CCTV e i canali arabi Al Arabia e Al Jazeera diffondono fake news antidemocratiche allo scopo di manipolare l’opinione pubblica internazionale. L’obiettivo è quello di destabilizzare la comunità mondiale servendosi della comunicazione, per imporre il punto di vista dei loro mandanti e finanziatori. Più i dittatori di questo mondo investono nei loro canali di diffusione e nei loro siti web destinati all’estero, più la propaganda in Internet diventa pericolosa.

La BBC e Deutsche Welle in risposta hanno intensificato la propria offerta giornalistica, poiché Londra e Berlino hanno riconosciuto l’importanza del soft power dei media nella corsa alla sovranità mondiale in materia di comunicazione.

E la Svizzera cosa fa?
Sulla scia della cosiddetta Iniziativa No Billag, in Svizzera è in corso un acceso dibattito sull’abolizione completa del canone e quindi in sostanza su un’uscita immediata dal servizio pubblico dei media. Se l’iniziativa fosse accettata, la Confederazione non potrebbe più sovvenzionare alcuna trasmissione radiofonica e televisiva. Non potendo più riscuotere il canone Billag, la SSR e swissinfo.ch verrebbero liquidate.

Cosa stanno mettendo a repentaglio i promotori dell’Iniziativa? SRF, RTS, RSI e RTR, che con l’offerta nelle quattro lingue nazionali forniscono informazioni corrette ed equilibrate sulla Svizzera e la democrazia, in modo solidale per tutte le regioni del Paese, oltre che contribuire a tenere unita la Confederazione, promuovere la cultura e il cinema svizzero e intrattenere il pubblico sia con le trasmissioni lineari sia su Internet. Gli accordi con le emittenti televisive TV5Monde e 3sat e le due piattaforme online swissinfo.ch e tvsvizzera.it permettono alla SSR di adempiere in modo vantaggioso e con successo il suo mandato d’informazione per l’estero conferitole dalla Confederazione.

• La francofona TV5Monde, che diffonde varie trasmissioni della RTS, raggiunge circa 300 milioni di famiglie in 200 Paesi. Programmi come il «Teléjournal» e «Temps présent» sono diffusi anche in Internet con sottotitoli e doppiaggi in altre lingue.
• Il canale culturale internazionale 3sat in lingua tedesca trasmette ogni giorno due ore e mezzo di programmi della SRF, come «Tagesschau» e «Sternstunde», ricevuti in tutta Europa da circa 70 milioni di famiglie.
• La piattaforma online swissinfo.ch, disponibile in dieci lingue, è specializzata nelle questioni riguardanti le peculiarità svizzere, la democrazia diretta, il federalismo, le migrazioni, i cambiamenti climatici globali, la piazza economica svizzera e le problematiche delle banche. Qui inoltre gli svizzeri all’estero consultano i dossier sulle votazioni federali, creati appositamente per loro, perché possano formarsi liberamente un’opinione. Swissinfo veicola così presso la comunità internazionale i valori tradizionali della Svizzera: libertà, pace, rispetto e tolleranza.
• Infine tvsvizzera.it è un sito web in lingua italiana con contenuti in streaming che propongono un’offerta informativa attendibile ai vicini italiani, illustrando gli interessi della Svizzera, talvolta poco compresi, in questo spazio linguistico.

L’OSE considera la SSR irrinunciabile
La direzione dell’organizzazione degli svizzeri residenti all’estero (ASO) si esprime – come il Parlamento e il Consiglio federale – contro l’iniziativa No Billag, su cui saremo chiamati a decidere il 4 marzo 2018. Il frutto del lavoro del servizio pubblico nel campo dell’informazione ha una grande rilevanza per gli svizzeri residenti all’estero. Se l’iniziativa venisse accettata, questa offerta non esisterebbe più.
Il numero degli svizzeri residenti all’estero, ad oggi circa 775’000 persone, cresce continuamente, di pari passo con la loro importanza economica e culturale. Affinché possano mantenere lo stretto legame con la loro nazione ed essere portatori dei nostri valori in tutto il mondo, devono poter accedere ad un’informazione di qualità, ovunque si trovino. Il compito informativo della SSR è vitale affinché i nostri connazionali all’estero possano esercitare i propri diritti politici.
Soprattutto grazie alla piattaforma swissinfo.ch, il servizio pubblico della SSR garantisce alla Svizzera una voce nei media che può essere udita e letta in tutto il mondo. Così facendo, promuove la comprensione della posizione svizzera sullo scacchiere internazionale. Inoltre, la Quinta Svizzera è molto legata alla nostra diversità culturale e alle sue influenze oltre i confini nazionali.

Stop ai tagli per Swissinfo
Il Consiglio federale, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati sono invitati dal canto loro a frenare il declino progressivo del mandato per l’estero, assegnando alle quattro offerte giornalistiche rivolte all’estero i mezzi finanziari di cui hanno bisogno per assolvere la loro missione, nell’interesse superiore della politica estera della Svizzera.
Affinché la parola mediatica svizzera continui ad essere ascoltata, vista e letta dalla comunità internazionale. Affinché il mondo comprenda il posto particolare che la Svizzera occupa nello scacchiere politico internazionale, il suo impegno in favore della pace e della libertà, nonché la sua posizione nei confronti dell’UE e della libera circolazione delle persone. Anche per il bene della Quinta Svizzera.

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