Roger Federer è entrato nella leggenda vincendo 20 tornei del “Grand Slam”

Il tennista svizzero, di primato in primato, ridiventa numero 1 mondiale

Battendo il croato Marin Cilic nella finale degli “Australian Open”, Roger Federer è entrato nella leggenda come il miglior tennista al mondo. Pochi giorni dopo, ha confermato il suo brillante stato di forma, eliminando l’idolo di casa Robin Haase dai quarti di finale e poi l’italiano Andreas Seppi nella semifinale del torneo di Rotterdam. Nulla da fare nemmeno per il bulgaro Grigor Dimitrov nella finale, vinta da Federer in due set. I suoi successi totali o parziali non si contano più. Nella classifica più prestigiosa del “Grandi Slam”, con la vittoria di Melbourne, è diventato il migliore in assoluto con 20 vittorie: 6 tornei a Melbourne, 1 a Parigi, 8 a Wimbledon, 5 negli Stati Uniti. Dopo di lui lo spagnolo Nadal è arrivato a 16, mentre il pluricampione americano Pete Sampras, uno dei primi avversari superati in carriera da Federer, era fermo a 14 vittorie.

Indubbiamente, a 36 anni e mezzo, Federer ha scritto una nuova pagina della sua storia personale, ma anche della storia del tennis elvetico. Con lui, infatti, (e con Stan Wawrinka) la Svizzera ha raggiunto due finali di Coppa Davis e ne ha vinta una. Senza di lui deve quasi sempre lottare per la relegazione.
Con questo ventesimo successo, Federer ha vinto il 10% dei titoli del “Grand Slam”, dall’inizio dell’era Open nel 1968. Si vede oggi male come questo ventesimo titolo – la cui prima pietra è stata posata a Wimbledon 15 anni fa – possa essere battuto. Anzi, nonostante l’età, vi è chi è pronto a scommettere che Federer resterà quest’anno il numero uno della classifica ATP, davanti a Nadal, già a partire dai quarti di finale di Rotterdam.

Nel corso della lunga carriera, Roger Federer si è conquistato molte simpatie e un gran numero di tifosi. Questo lo deve non soltanto alle sue vittorie, ma anche al suo stile di gioco, quasi sempre vicino alla perfezione, al suo carattere aperto e gentile anche dall’alto delle sue classifiche e anche – come lui stesso riconosce spesso – alla sua famiglia. In particolare alla moglie Mirka, che lo segue nei suoi giri del mondo e al cui sostegno deve il ritorno nel circuito tennistico mondiale, dopo che un infortunio l’ha tenuto lontano dalla scena durante quasi tutta la stagione 2016. Federer si è fatto molti amici anche fra i suoi principali avversari, che gli riconoscono volentieri la sportività, l’onestà, il tratto gentile e anche la capacità di emozionarsi spesso al punto di piangere calde lacrime al momento di ricevere il premio del migliore.

Hanno scritto…

Neue Zürcher Zeitung
Es ist nicht mehr neu, dass Roger Federer Geschichte schreibt: 20 Grand-Slam-Titel, 8 Siege in Wimbledon, zwischen 2003 und 2007, 5 in Folge, an 23 Major in Serie immer mindestens im Halbfinal, 302 Wochen die Nummer 1, 237 davon am Stück. Das alles sind Rekorde, die Tennisgeschichte geschrieben haben….
Nach dem Viertelfinalsieg am ATP-Turnier Rotterdam steht fest, das er Rafael Nadal als Nummer 1 verdrängen wird – im Alter von 36 Jahren und 195 Tagen. Auch das ist natürlich ein Rekord. Faderer löst André Agassi ab, der 2003 im Alter von 33 Jahren und 38 Tagen an die Rankingspitze zurückgekehrt war.

Corriere del Ticino
Mai nessuno in passato, alla sua età, ce l’aveva fatta. Ma di Roger Federer ce n’è solo uno, unico e inimitabile. D’altra parte chi meriterebbe in questo momento più di lui – che ha vinto 3 degli ultimi cinque Grandi Slam andati in scena – di occupare la vetta del ranking mondiale? Nessuno sa – forse nemmeno lui – quando appenderà la racchetta al chiodo ed allora godiamocelo finché possiamo. Il re si è ripreso il suo regno: non se lo lascerà sfuggire senza combattere. Poco ma sicuro.

La Gazzetta dello sport
Dove finiscono gli aggettivi, ecco, laggiù troverete Roger Federer che con la vittoria contro Robin Haase si è assicurato il numero 1 del ranking mondiale per la quarta volta scalzando Nadal. A 36 anni, 6 mesi e 11 giorni, il re è di nuovo lui, a 14 anni dalla prima volta, il 2 febbraio del 2004, e a 5 anni e 3 mesi dall’ultima. Era il 2 febbraio 2004 quando uno svizzero 22enne, fresco vincitore dell’Australian Open piantava la bandiera rossocrociata sulla cima del ranking mon-
diale per farla strappare solo 237 settimane dopo dai possenti bicipiti di Rafa Nadal.