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Un congresso “spaziale” nel segno dei giovani e dell’innovazione

    Si è tenuto a Palermo l’81mo Congresso degli Svizzeri all’estero

    Alla presenza di un folto pubblico, Irène Beutler-Fauguel, Presidente del Collegamento Svizzero in Italia ha aperto l’81mo Congresso degli Svizzeri in Italia, tenutosi il 18 maggio a Palermo nell’aula magna della Scuola di scienze giuridiche, economiche e sociali in via Maqueda, salutando i numerosi ospiti d’eccezione e in particolare i molti giovani partecipanti al Congresso. Questi erano più di trenta – “in Francia non ci arrivano mai”, ha scherzato in occasione dell’Assemblea che ha preceduto il Congresso – e riflettono la forte motivazione dell’Unione dei Giovani Svizzeri all’estero.

    Nel suo saluto, Rita Adam, Ambasciatrice Svizzera a Roma – protagonista della prima intervista “Il Personaggio” apparso nell’edizione di marzo 2019 di Gazzetta – ha indicato le sue priorità, tra cui rafforzare il legame e il dialogo con la comunità degli Svizzeri in Italia. “Insieme possiamo sviluppare molti progetti e una comunicazione più regolare tramite newsletter e social media”. Anche Adam ha messo l’accento sui molti giovani presenti al Congresso, secondo lei “un grande capitale che non è presente in tutti i paesi”. L’Ambasciatrice ha colto l’occasione per ringraziare Felix Baumann, Console generale in Italia al suo ultimo collegamento (sarà attivo da luglio a Ginevra presso la Rappresentanza permanente della Svizzera presso le Nazioni Unite, ndr.) per il suo grande lavoro.

    Il Presidente dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) Remo Gysin ha onorato con la sua presenza il Congresso e ha espresso il suo desiderio di comprendere le esigenze degli Svizzeri in Italia. Se penso ai 37 circoli e alle 5 scuole non posso che affermare che la Comunità di Svizzera in Italia è unica e funge da esempio per molte altre. ha esordito il presidente. Senza l’impegno di questi Svizzeri l’OSE non esisterebbe. “Gli Svizzeri fuori dai confini sono in grado di osservare criticamente il proprio paese”. Gysin ha poi mostrato qualche cifra (vedi a lato).

    Tra le attuali priorità per l’OSE vi sono l’informazione in vista delle elezioni nazionali, l’elaborazione di prese di posizione sugli accordi bilaterali tra la Svizzera e l’UE, la politica delle banche e l’esercizio dei diritti e dei doveri politici.
    In relazione a quest’ultimo punto è di particolare importanza secondo Gysin fare passi avanti per l’e-voting (“ma si sta andando nella direzione opposta”) e per il mantenimento della doppia cittadinanza. Gysin ha concluso invitando al prossimo Congresso a Montreux (16-18 agosto 2019, si trovano informazioni particolare a pag XX di questo numero di Gazzetta) soprattutto i giovani: “siete il nostro futuro”.

    Simone Flubacher della Direzione Consolare del Dipartimento Federale Affari Esteri a Berna ha esordito spiegando “La Svizzera offre di più rispetto ad Heidi e cioccolato: ad esempio la formazione per i giovani”. Flubacher ha mostrato quali informazioni sono disponibili per il rientro in Svizzera, in particolare sui siti web del DFAE. Sulle diverse piattaforme possono essere richieste informazioni per iniziare studi o lavoro in Svizzera, ma anche come creare un’impresa rispettivamente una startup. Non da ultimo ha presentato la Piattaforma youngswissabroad.ch dedicata alle opportunità per i giovani Svizzeri all’estero. ”È un piacere stare al vostro servizio” ha concluso Flubacher invitando tutta la comunità a contattare i servizi preposti per qualsiasi domanda.

    Stefan Zwicky, responsabile dello Swiss Business Hub Italy di Swiss Global Enterprise (SGE) ha esposto i servizi di Swiss Hub per promuovere la piattaforma economica svizzera. L’internazionalizzazione porta automaticamente a doversi interrelazionare. SGE promuove l’insediamento di imprese svizzere all’estero, ma anche l’esportazione di imprese svizzere verso l’estero. Swiss Business Hub Italia – locata presso il Consolato Svizzero a Milano – aiuta le imprese nella scoperta e nell’apertura di nuove opportunità commerciali.

    + 760’200 Svizzeri all’estero (in crescita dell’1,1% rispetto al 2017), oltre il 10% di tutti gli Svizzeri
    + 62% in Europa,
    + In Italia quasi 50’000 (1700 in Sicilia)
    + Sono di più le Svizzere all’estero rispetto ai compatrioti di sesso maschile
    + Il 75% hanno il doppio passaporto.
    + Dopo la Francia, la Germania e gli Stati uniti, l’Italia al 4° posto per numero di Svizzeri all’estero.
    + Nel 2018: quasi 900 nuovi cittadini svizzeri in Italia.

    “Tra le mie priorità vi è quella di rafforzare ancor di più il dialogo con la comunità degli Svizzeri in Italia”.

    Gysin: “La comunità degli Svizzeri in Italia è unica”.

    In relazione a quest’ultimo punto è di particolare importanza secondo Gysin fare passi avanti per l’e-voting (“ma si sta andando nella direzione opposta”) e per il mantenimento della doppia cittadinanza. Gysin ha concluso invitando al prossimo Congresso a Montreux (16-18 agosto 2019, si trovano informazioni particolare a pag XX di questo numero di Gazzetta) soprattutto i giovani: “siete il nostro futuro”.

    Simone Flubacher della Direzione Consolare del Dipartimento Federale Affari Esteri a Berna ha esordito spiegando “La Svizzera offre di più rispetto ad Heidi e cioccolato: ad esempio la formazione per i giovani”. Flubacher ha mostrato quali informazioni sono disponibili per il rientro in Svizzera, in particolare sui siti web del DFAE. Sulle diverse
    piattaforme possono essere richieste informazioni per iniziare studi o lavoro in Svizzera, ma anche come creare un’impresa rispettivamente una startup. Non da ultimo ha presentato la Piattaforma youngswissabroad.ch dedicata alle opportunità per i giovani Svizzeri all’estero. ”È un piacere stare al vostro servizio” ha concluso Flubacher invitando tutta la comunità a contattare i servizi preposti per qualsiasi domanda.

    Stefan Zwicky, responsabile dello Swiss Business Hub Italy di Swiss Global Enterprise (SGE) ha esposto i servizi di Swiss Hub per promuovere la piattaforma economica svizzera. L’internazionalizzazione porta automaticamente a doversi interrelazionare. SGE promuove l’insediamento di imprese svizzere all’estero, ma anche l’esportazione di imprese svizzere verso l’estero. Swiss Business Hub Italia – locata presso il Consolato Svizzero a Milano – aiuta le imprese nella scoperta e nell’apertura di nuove opportunità commerciali.

    Flubacher: La Svizzera offre di più rispetto ad Heidi e cioccolato: ad esempio la formazione per i giovani.

    Il Congresso è stato allietato in più occasioni da intermezzi musicali.

    Il Sindaco Orlando: “Benvenuti, siete tutti palermitani”

    Nel suo saluto agli Svizzeri all’estero, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, ha debuttato in lingua tedesca “es ist eine grosse Freude hier zu sein” e ha messo in evidenza in lingua francese, italiana e inglese (!) la sua “forte relazione con la Svizzera”, già solo per il fatto di essere nato il 1. agosto. Il Sindaco ha poi proposto una coinvolgente laudatio della sua Palermo: “non c’è città in Europa cambiata culturalmente più di Palermo negli ultimi 40 anni. Siamo cambiati nella testa. Eravamo un paese in cui la chiesa, il sindaco e la città avevano la faccia della mafia. Oggi siamo la città più sicura d’Italia, la terza da un punto di vista turistico. La sicurezza deriva dall’accoglienza. “Siete in una città fantastica, sicura e che costa poco. Ho appena deciso che siete tutti palermitani” ha concluso il Sindaco che ha raccolto scroscianti applausi.

    Di orologi e cioccolato e caffè

    Diversi ospiti e imprese d’eccezione hanno dato lustro al Congresso a Palermo

    Willy Schweizer, storico e curatore dell’azienda di orologi Girard Perregaux ha ripercorso la storia dell’orologeria svizzera, mettendo in evidenza quello che di fatti è un paradosso. Infatti oggi la Svizzera fabbrica orologi in piccolissime quantità (solo poco più del 2% della quantità degli orologi meccanici prodotti a livello mondiale è svizzero) e il principio che muove l’orologio risale 1200. In più gli oggetti sono cari e si può vivere benissimo anche senza. Dovemmo essere spariti ma invece l’industria svizzera e una realtà riconosciuta da tutti. Oggi siamo eredi di una tradizione che fabbrica oggetti che creano emozione che ci impegnano a continuare ad offrire ben altro che “orologi normali”. “Così la storia del successo continuerà” ha concluso l’esperto di orologi.
    Il signor Stefano Ponta, Direttore finanziario delle Camille Bloch si è collegato al tema dell’innovazione, determinante anche nel settore del cioccolato. La storia dell’azienda di famiglia è incentrata sulla differenziazione rispetto agli altri, sulla capacità di innovare i prodotti e di farlo al momento giusto. Attraverso tre esempi Ponta ha messo in luce l’innovazione nella sua azienda, sia in relazione ai prodotti sia in relazione ai processi produttivi.
    Sapete che sono stati gli Svizzeri a portare il caffè in Italia? Stefano Goglio di Nespresso ha proposto una riflessione sul fatto che “siamo le scelte che facciamo”. “Ho una brutta notizia: non c’è George Clooney” ha debuttato tra l’ilarità del pubblico il relatore, facendo riferimento alla nota pubblicità della marca di caffè. Goglio ha spiegato come Nepresso nasca da un viaggio in Italia e investa molto sull’innovazione in termini di processo di produzione, del formato delle boutique, della qualità del prodotto ma si contraddistingue anche per il suo impegno nell’ambito della responsabilità sociale. “Nespresso è un’azienda svizzera, nata da un’idea italiana che ha un impatto positivo nel mondo” ha riassunto Goglio.

    Nicollier trasporta la platea… per 43 giorni nello spazio.

    Attaccatevi le cinture, si parte. Quest’oggi voglio portarvi nello spazio. È così che Claude Nicollier, il primo astronauta svizzero nello spazio, ha coinvolto i Partecipanti al Congresso nella sua esperienza. Nicollier ha premesso che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la Svizzera è un paese spaziale, molto apprezzata e rispettata nell’ambito dell’agenzia spaziale. Ad esempio gli orologi atomici del sistema GPS spaziale sono prodotti a Neuchâtel in Svizzera.

    Per andare nello spazio ci vuole passione, passione per il cielo, ha esordito il 75enne. Non chiedetemi perché ma l’avevo. Avevo anche quella per gli aerei, per cui ho conseguito il brevetto a 18 anni. Questo mi ha portato lontano: immaginatevi cosa significa vedere “sorgere la terra” da dietro l’orizzonte di un altro pianeta, è una cosa straordinaria.
    Dopo la partenza basta un minuto e mezzo per essere nello spazio – “l’espace est tout proche” – e vi sono stato per 43 giorni ha raccontato il padre di due figlie; ma ogni missione implicava anni di preparazione e mesi di debriefing. Pe capire la navetta occorre molto, molto allenamento: gestire la navetta è estremamente complesso. I voli stessi duravano pochi giorni. Un aneddoto? Durante il mio primo viaggio si sono rotte le toilette, che vista l’assenza di gravità funzionano con una determinata circolazione di aria. Le ho riparate anche se potrete immaginarvi che non è stato particolarmente carino.

    Sono molte le cose che ho appreso dalla mia esperienza di 25 anni di svizzero all’estero a Huston: nella vita occorre avere obiettivi chiari, non lasciarsi scoraggiare dall’avversità ma risolvere il problema alla radice e continuare a perseguire gli obiettivi. Inoltre vanno tratte lezioni dal passate. Se davvero vuoi far qualcosa puoi farlo.
    L’esposizione di Nicollier ha coinvolto i presenti e ha permesso uno sguardo oltre i confini terrestri dal punto di vista di uno degli Svizzeri più conosciuti. Ha concluso: “la gran parte di noi vorrebbe comunque restare sulla terra, teniamo cura a questo pianeta”.

    Il 31 luglio 1992 Nicollier è stato il primo astronauta Svizzero nello spazio.

    Gioventù rampante in tavola rotonda

    Molti spunti di interesse da e per i giovani in occasione del Congresso del Collegamento a Palermo.

    Il Congresso degli Svizzeri all’estero ha visto protagonisti i giovani – oltre una trentina quelli che si sono recati a Palermo – che tra le altre cose hanno dato vita ad un’interessante discussione, moderata da Daniel Schmid, neoeletto membro di Comitato del Collegamento degli Svizzeri all’estero. Grazie alla tavola rotonda è stato possibile presentare le diverse associazioni giovanili che permettono agli Svizzeri all’estero di restare in contatto tra di essi e con il loro paese.

    Valeria Calamari ha presentato l’organizzazione e le attività dell’Unione Giovani Svizzeri, molto attiva dal 2011 in numerose età e ha lanciato un appello a trovare nuovi giovani Svizzeri in Italia. Cosa si aspettano i giovani? Luca Bonicalza spiega come da tempo i giovani vengono aiutati nella loro entrata nel mondo del lavoro, informati sulle possibilità di formazioni in Svizzera. L’UGS nasce come supporto ai circoli locali e alle attività di questi ultimi. Determinante secondo Bonicalza è creare una rete con lo scopo di rafforzare l’impegno dei giovani nei circoli. Con la creazione nel 2010 dell’UGS i giovani sono diventati una componente su cui il Coordinamento svizzero in Italia ha puntato molto negli ultimi anni.

    https://instogram.pro/user/unione.giovani.svizzeri
    Jacqueline Siffer, a nome YPSA - Youth Parliament of The Swiss Abroad – ha spiegato gli scopi della sua associazione, attiva a livello mondiale che mirano informare la popolazione giovane all’estero su quanto succedei in Svizzera.
    Ulteriori informazioni www.ypsa.ch

    La terza organizzazione, Junior Enterprise è stata presentata da Elena Desiati: quest’ultima ha spiegato che il movimento studentesco nato nel ‘67 in Francia ed è attivo in 14 paesi europei. Lo scopo è quello di fornire competenze utili per entrare nel modo migliore nel mondo del lavoro. “È fatta per ragazzi che vogliono essere sempre un passo avanti” ha evidenziato Desiati. I vantaggi di partecipare a Junior Enterprise sono stati spiegati da Karl Ayes Aseron il quale ha messo in evidenza che, grazie all’organizzazione, è possibile avere già un primo passo nel mondo del lavoro, mentre Carl Bétant, ha rimarcato l’importanza di disporre di una rete di amici e al contempo di una rete di professionisti già attivi nel mercato del lavoro.

    In conclusione il moderatore e il pubblico hanno sottolineato la necessità di sostenere questi giovani nelle loro rispettive attività e nelle loro associazioni.

    Un’immagine della tavola rotonda durante il Congresso del Collegamento Svizzero, tenutosi a Parlermo il 18 maggio 2019.