In questo funesto e drammaticamente surreale anno 2020 ricorrono due felici e importanti anniversari: i 150 anni della Casa Editrice Libraria svizzera Hoepli e i 90 anni del Planetario di Milano. Due istituzioni culturali strettamente legate fra loro, così come il capostipite Johannes Ulrich Höpli (nato nel 1847 a Tuttwil nel Canton Turgovia) era legato alla città di Milano, dove ha vissuto gran parte della sua vita e vi è morto nel 1935.
La vicenda della Libreria Hoepli ha inizio a Milano il 7 dicembre nel 1870, quando a soli 23 anni Ulrico Hoepli acquista, per corrispondenza per la somma di 16 mila lire, la libreria con annessa legatoria, in Galleria De Cristoforis 59 di proprietà da oltre trent’anni del tedesco Theodor Laengner. Ulrico è sì giovane, ma non inesperto, infatti conosce molto bene il mestiere di libraio avendo già fatto esperienza in diverse biblioteche in Svizzera, in Italia –più precisamente a Trieste- e al Cairo.
La scelta di Milano, quale sede per avviare l’attività libraria, si rileva assolutamente vincente: è qui che l’industria tipografica-editoriale del tempo rappresenta il 15% di quella nazionale (Milano si guadagna l’appellativo de la “Lipsia d’Italia” grazie anche a editori come i fratelli Treves, Giambattista Sonzogno o Antonio Vallardi) ed è qui che stanno per prendere l’avvio le scuole tecniche e i grandi istituti culturali, come la Braidense, l’Accademia di Belle Arti, l’Osservatorio astronomico, la Biblioteca Ambrosiana, dei quali, ben presto, l’intraprendente Hoepli diventerà fornitore ufficiale.
Le sue spiccate capacità imprenditoriali e una buona dose di intuizione e coraggio lo spingono ad ampliare da subito l’offerta delle pubblicazioni per rispondere alle sofisticate esigenze della colta élite milanese e dei businessmen stranieri, di passaggio nel capoluogo meneghino. Sin dal 1875 inizia così a stampare in proprio guide e manuali andando a colmare un evidente vuoto di mercato nel settore tecnico-scientifico e già nel 1897 vanta la tiratura di ben 157 titoli, tra novità e ristampe. Tra questi, il “Manuale del tintore” di Roberto Lepetit (chimico e imprenditore alsaziano anch’egli emigrato in Italia) è il primo di una lunga e fortunata serie di manuali che ottengono uno straordinario successo. Quello che si può definire un best seller è “Il manuale dell’ingegnere” di Giuseppe Colombo - colui che, in occasione della grande Esposizione Nazionale di Milano del 1883, illumina per la prima volta la Galleria Vittorio Emanuele con 25 potenti lampade ad arco -, pubblicato per la prima volta nel 1877 e giunto oggi alla sua ottantacinquesima riedizione. Persino il termine “manuale” è una parola che lui inventa, desumendola dal sostantivo inglese “handbook”! E’ proprio durante un viaggio a Chicago per visitare l’Expo che Hoepli intuisce brillantemente la grande potenzialità di mercato in Italia dei manuali, che in America circolavano già da qualche tempo.
Ma Hoepli non è ancora soddisfatto e non limita le sue pubblicazioni ai testi tecnico-scientifici di facile smercio, ma espande la sua produzione editoriale a numerose opere di alto livello di tipo letterario, filosofico, storico e artistico e molto molto altro. Degne di particolare nota sono le edizioni di opere di prestigio in grande formato e tiratura limitata, come il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci che stampa nel 1894 o il Codice di Virgilio, appartenuto a Francesco Petrarca, che Hoepli riproduce in occasione del bimillenario del poeta nel 1930, i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Ambrosiana. Si cimenta inoltre in imprese di notevole impegno economico, come l’enciclopedia de la “Storia dell’arte italiana” (di ben 25 volumi) di Adolfo Venturi, iniziata nel 1901 e terminata solo quaranta anni dopo. Ancora nel 1927, in occasione del suo ottantesimo compleanno e del giubileo dell’attività di editore, dà alle stampe l’opera “Tre secoli di vita milanese” che ritrae Milano dalla peste del 1630 al 1875, curata dall’allora direttore del Museo del Risorgimento, Antonio Monti, e impreziosita con documenti di Achille Bertarelli, la cui raccolta di stampe d’epoca si trova al Castello Sforzesco.
“Ardito e avveduto” negli affari, come lo definisce il prof. Enrico Decleva, il capostipite Hoepli è però un uomo che non agisce solo per profitto. Ne sono una testimonianza le sue opere di mecenatismo, come il generoso contributo di 25.000 franchi svizzeri alla Biblioteca di Zurigo nel 1903 o la costituzione di una Stiftung nel 1911, la Fondazione Hoepli che ha sede a Zurigo. Inizialmente nata per promuovere lo studio della storia dell’editoria, oggi sostiene progetti di pubblica utilità, prevalentemente culturali, che uniscono la Svizzera all’Italia.
Una vita di grandi successi e soddisfazioni insomma che nè la Grande Guerra, né la crisi economica internazionale, manifestatasi immediatamente negli anni successivi, riescono a minare. Hoepli riesce altresì a creare un profondo legame con la città di Milano e con i suoi concittadini, considerandosi con orgoglio uno "svizzero milanese":
"La bella e generosa Milano è diventata la mia città; vincoli di affetto, reciprocità di relazioni e di vicende quotidiane mi danno l’illusione di credermi suo legittimo figlio".
Esprime la sua gratitudine al Comune di Milano nel 1930 con un gesto di eccezionale valore storico e scientifico: la donazione del grande e bellissimo Planetario, che gode del primato d’essere il più importante d’Italia, e la costruzione dell’edificio che lo contiene, progettato dall’arch. Piero Portaluppi. La sua commovente dedica merita tutta la nostra attenzione:
Alla Generosa Milano
mia patria d’adozione, dono, con animo riconoscente, il Planetario.Giacché sta per venire il tempo che non mi darà più tempo, mi è caro consacrare alla Scienza tutto quello che posso considerare personalmente mio: i risparmi della mia vita parsimoniosa e laboriosa, interamente dedicata alla divulgazione del libro scientifico.
Ho pensato che a questa mia Milano, così fervida di opere, si addicesse bene un nuovo istituto destinato a popolarizzare le discipline fisiche e naturali, alle quali l’attività di un popolo, rifatto giovine e forte, è indissolubilmente legata. Ed ho pure creduto che per la città, che studia e lavora intensamente, la conoscenza dell’astronomia potesse costituire, attraverso la contemplazione dell’infinito ordine del Creato, la più riposante elevazione spirituale.
La Libreria, che ha resistito a due guerre mondiali e alla gravissima perdita del patrimonio editoriale colpito dalle bombe, rinasce e prospera nella sede progettata dagli architetti Figini e Pollini in via Hoepli, 5. Alla direzione si succedono il nipote Carlo (1879–1972), poi i figli Ulrico (1906–2003) e Gianni (1913–2006), Ulrico Carlo (1935) e infine i figli Barbara, Matteo e Giovanni, la quinta generazione, che guidano oggi l’azienda di famiglia e che, alla “maniera svizzera”, si alternano alla Presidenza ogni anno.
Gli Hoepli hanno celebrato i loro 150 anni di storia, in collaborazione con il Comune di Milano e con BookCity regalando a Milano, anzi all’Italia, una speciale Lectio Magistralis dal titolo “La voce dello spazio” a cura dell’astronomo inglese Marcus Chown, lo scorso 13 novembre, trasmessa in diretta streaming dal Planetario di Milano per suggellare, se ce ne fosse bisogno, quell’antico patto tra Ulrico Hoepli e la città.
Radioastronomo presso il California Institute of Technology di Pasadena, scrittore scientifico e divulgatore pluripremiato, nonché inventore della App “Solar System” per IPad che permette di viaggiare virtualmente nel sistema solare, Chown regala - per prima la volta al pubblico italiano - una interessantissima lezione sulla sensazionale scoperta delle onde gravitazionali e di come, secondo lui, esse costituiscono “il progresso più significativo dell’astronomia dal 1609, quando cioè Galileo puntò il telescopio verso il cielo”.
Il 14 settembre 2015 gli scienziati americani rilevano per la prima volta - succederà poi anche nel 2017 in Italia - un movimento oscillatorio dei due lunghi raggi laser posizionati a Livingston in Luisiana e a Hanford nello Stato di Washington, provocato da un moto di masse estremamente violento nell’Universo: la collisione di due buchi neri in una lontanissima galassia ha causato infatti lo tsunami di onde gravitazionali che si propagano alla velocità della luce. L’uomo riesce - in poche parole - a catturare la “voce” dello spazio. Affascinante, no?
Il fatto che la conferenza di Chown sia stata ospitata in un luogo dedicato allo studio e alla divulgazione del sapere scientifico è particolarmente significativo nella situazione di pandemia globale che stiamo vivendo. La scienza è da considerarsi parte fondante la cultura dell’uomo perché, come ha detto l’Assessore Del Corno -che ha portato, unitamente alla ex Consigliera federale Leuthard, presidente della Fondazione Ulrico Hoepli, il saluto istituzionale alla manifestazione- la cultura e il pensiero scientifico sono armi potentissime, capaci non solo di generare un forte legame sociale, ma anche di contrastare gli effetti di questa terribile emergenza, grazie alle conoscenze apportate dalle conoscenze medico-scientifiche, e di generare quindi un destino positivo per l’umanità intera.
Scienza e Storia è un binomio che trova riscontro anche nell’Album a cura di Alberto Saibene, realizzato grazie al contributo della Fondazione Hoepli, che racconta cronologicamente la storia della Casa Libraria e i principali avvenimenti italiani.
Altre iniziative per festeggiare questa ricorrenza sono l’emissione di un francobollo celebrativo “Hoepli 150 anni” del valore di 1,10 euro che ritrae l’avo Ulrich Hoepli e l’allestimento di ben due mostre: a Milano e a Bellinzona. Marta Sironi è la curatrice della mostra che approfondisce i bozzetti delle copertine prodotti negli anni trenta, visitabile al secondo piano della Libreria milanese fino al 6 gennaio 2021; mentre nella Biblioteca di Bellinzona, il prossimo marzo, saranno esposti alcuni manuali storici di Hoepli.
Si conclude con uno sguardo fiducioso nel domani la giornata degli Hoepli, fiducia nella scienza e nel libro, valori così sintetizzati nel perfetto claim: “Ricordare la storia per creare il futuro”.
Antonella Amodio
SOCIETÀ SVIZZERA DI MILANO
©Photo Lorenzo de Simone
Ulrico Hoepli, 1900 (©Archivio Hoepli)
Libreria Hoepli, corso Vittorio Emanuele, Milano, 1930 circa (©Archivio Hoepli)
Galleria De Cristoforis, Libreria Hoepli, presso Corso Vittorio Emanuele, 1930 (©Archivio Hoepli)
Planetario Ulrico Hoepli (©Photo Stefano Gusmeroli)