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Residenza fiscale e bed & breakfast in italia

    I criteri del Testo Unico delle Imposte sui Redditi e l’inversione dell’onere probatorio

    Gentilissimo Avvocato Wiget,

    Sono una vostra affezionata lettrice perché trovo che con la vostra rubrica date dei preziosissimi aiuti e chiarimenti su questioni particolari e spesso complesse. Dimostro il mio apprezzamento e l’importanza della pubblicazione della Gazzetta Svizzera tramite un cospicuo contributo semestrale e lo faccio volentieri.

    Mi rivolgo a lei per una questione un po’ particolare: ho lasciato la Svizzera nel 2008 trasferendomi stabilmente a Firenze (dove ho radici materne e famiglia) e dove mi sono anche sposata (possiedo doppia cittadinanza CH/I). Ormai in CH a parte forti legami familiari non possiedo più nessun bene materiale, la mia vita si svolge al 100% in Italia.

    La domanda riguarda mio fratello e spero tantissimo che lei mi possa dare una dritta.

    Lui vive nel cantone di Zurigo ed è in pensione da qualche anno, anche lui ha doppia cittadinanza e vorrebbe acquistare un’attività di B&B già esistente in Toscana. Il punto importante è, che per varie ragioni personali, vorrebbe mantenere la residenza in CH e non vivere (come ho fatto io) in pianta stabile in Italia prendendo qui la residenza, ma starci unicamente per alcuni mesi l’anno.

    Nel mio piccolo ho saputo dargli delle informazioni amministrative e legali avendole affrontate personalmente, ma il fatto che non volendo lasciare definitivamente la CH cambia la sua situazione e non posso aiutarlo più di tanto (anche perché non ho le conoscenze necessarie).

    Lui ha bisogno di un avvocato o comunque di qualcuno che conosce molto bene sia la legge italiana che quella svizzera e sa consigliarlo al meglio per poter affrontare e decidere serenamente questo cambiamento di vita. Avendo presente la complessità della legge italiana ben diversa da quella svizzera e soprattutto i mille ostacoli che ahimè nasconde l’amministrazione italiana, assai complicata e spesso non chiara, la mia domanda è:
    lei sa dirmi che tipo di persona (presumo un legale) può rispondere alle sue molteplici domande e aiutarlo a fare le scelte giuste per non ritrovarsi poi con spiacevoli e inutili ostacoli?

    Magari un legale in Ticino specializzato in questo tipo di richieste? Conosce qualcuno?
    Mi scuso gentile Avvocato Wiget se mi sono dilungata, ma dalle lettere pubblicate so quanto sono importanti per voi i dettagli per poter rispondere al meglio.

    La ringrazio di cuore anche a nome di mio fratello per qualsiasi dritta lei potrà darmi e la saluto cordialmente.


    (S.C. - Bologna)


    Cara Lettrice,

    grazie infinite delle Sue parole che sono per noi tutti della Gazzetta Svizzera gratificanti ma grazie anche del Suo contributo che è per noi altrettanto importante per continuare a fornire a tutti i nostri compatrioti in Italia (ma non solo) qualche piccolo e utile consiglio, come Lei scrive.

    E veniamo allora al problema di Suo fratello ed alla Sua domanda.

    Naturalmente essendo Lei una nostra affezionata Lettrice, e vivendo da vario tempo stabilmente in Italia, ha già acquisito un bagaglio di esperienze anche pratiche e burocratiche da poter trasmettere a Suo fratello.

    Pertanto non mi dilungherò su tali aspetti, ma cercherò di fornire le indicazioni necessarie per evitare complicazioni e per indirizzarla nel modo migliore nella scelta di un professionista idoneo per Suo fratello.

    La residenza

    La prima questione da esaminare con attenzione è quella della residenza.

    Suo fratello desidera rilevare un’attività in Italia e al contempo rimanere residente in Svizzera, e ciò è naturalmente legittimo e possibile.

    Tuttavia è indispensabile sapere cosa comporta investire in un’attività imprenditoriale in Italia, anche e soprattutto ai fini fiscali.

    L’Italia considera fiscalmente residente nel territorio della Repubblica che, secondo quanto dispone l’art. 2 TUIR, coloro che per la maggior parte del periodo d’imposta:

    • sono iscritti nell’anagrafe comunale della popolazione residente;
    • hanno in Italia il domicilio o la residenza secondo il codice civile.

    I criteri suddetti hanno valenza alternativa, nel senso che è sufficiente che ricorra anche uno solo di essi per essere considerati soggetti passivi del Fisco italiano.

    Mentre il primo criterio è abbastanza chiaro ed è formale, gli altri due prestano il fianco ad interpretazioni non sempre univoche.

    Infatti per domicilio si intende il luogo in cui un soggetto ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi (intendendosi non solo quelli professionali ma anche quelli affettivi e famigliari – art, 43, comma 1 c.c.).

    Per residenza si intende, invece, il luogo in cui un soggetto ha la dimora abituale (art. 43, comma 2 c.c.), e cioè dove normalmente vive.

    Ma nel caso di suo fratello vi è un ulteriore complicazione.

    Infatti, da quanto Lei mi scrive, anche lui è doppio cittadino italo-svizzero e residente in Svizzera. In tal caso diviene applicabile il comma 2-bis dell’art. 2 TUIR, il quale prevede che si considerano residenti in Italia – salvo prova contraria – i cittadini italiani trasferiti in un Paese a fiscalità privilegiata.

    In altre parole, poiché il doppio nazionale che abbia anche la cittadinanza italiana, per l’Italia è considerato italiano, e se è residente in Svizzera anche nei suoi confronti opera la presunzione di residenza fiscale con l’inversione dell’onere della prova.

    Quindi sarà il soggetto interessato a dover dimostrare che la Sua residenza effettiva o il suo domicilio sono all’estero escludendo la rilevanza di indici della Sua presenza in Italia.

    Tali Paesi sono elencati nel famigerato DM. 4.5.1999 che include ancora anche la Svizzera (c.d. “black-list”).

    Allo stato e con le informazioni disponibili non possiamo esprimere un giudizio definitivo.

    L’investimento in Italia

    L’acquisto del B&B può complicare le cose ma è senz’altro fattibile.

    Esso rappresenterebbe, infatti, sotto il profilo fiscale un elemento astrattamente suscettibile di valutazione come centro di affari o interessi che, soprattutto se unito ad altri elementi (frequenti viaggi in Italia, conti correnti in Italia intestati o per delega, eventuali abitazioni in Italia) può far radicare una residenza fiscale nel territorio italiano.

    Purtroppo non è dato a noi sapere se Suo fratello ha un’altra attività in Svizzera magari prevalente che manterrà, e se ha un’abitazione in proprietà ove vive attualmente e dunque non siamo in grado di esprimerci sulla forza di resistenza della prova della residenza fiscale elvetica rispetto ad un’ipotetica residenza fiscale italiana ma presumiamo che sia così, dati i numerosi anni che ha trascorso e continuerà a trascorrere in Svizzera.

    Quanto all’acquisto del B&B nello specifico occorrerà rivolgersi senz’altro ad un fiscalista del luogo che sia però capace ed esperto anche di fiscalità internazionale, seppure a livello di persone fisiche.

    Occorrerà illustrargli il luogo dell’attività ricettiva, la forma giuridica con la quale è svolta l’attività d’impresa e, conseguentemente, si potranno pianificare e determinare tutti gli adempimenti fiscali, societari ed amministrativi del caso.

    Tenga conto che solitamente l’attività di B&B è a conduzione famigliare e spesso la disciplina varia da Regione in Regione.

    A quel punto sarà poi anche possibile fornire un riferimento professionale che possa essere di ausilio a Suo fratello.

    Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esaustivo e porgo a Lei ed a tutti i nostri Lettori i miei migliori saluti.

    (Avv. Markus Wiget)