«La cosa bella però è…»

I servizi di educationsuisse si indirizzano ai giovani svizzeri all’estero nonché agli studenti delle scuole svizzere all’estero.

La svizzera Sonia Pupillo è cresciuta in Italia e precisamente in Sicilia, dove ha frequentato le scuole dell’obbligo. Dopo il diploma di maturità ha deciso di intraprendere gli studi universitari in Svizzera. Si è iscritta all’università di Friborgo in psicologia dove ha conseguito il Master nel 2017. educationsuisse ha parlato con lei delle sue esperienze fatte in Svizzera e in particolare del suo inserimento nel mondo del lavoro in Svizzera.

Perché ha deciso di intraprendere gli studi universitari in Svizzera?
Avendo una parte dei miei parenti residenti in Svizzera e avendo passato tutte le mie estati su suolo elvetico, ho potuto notare che essa mi offriva un panorama culturale piu vasto grazie alla sua multietnicità e alla sua posizione al centro dell’Europa. Questo mi ha permesso di ritrovarmi faccia a faccia con più culture, fatto estremamente arricchente a livello personale. Inoltre ho potuto informarmi sulla formazione di psicologia in Svizzera e constatare l’influenza anglofona molto sviluppata, che dava quindi accesso a nuove ricerche e scoperte in campo terapeutico. Questo mi ha quindi motivato molto nella scelta di cominciare il mio percorso formativo in Svizzera.

Il costo della vita è abbastanza alto in Svizzera. Come ha finanziato la sua formazione universitaria?
Ho scoperto dell’esistenza di educationsuisse grazie ai miei genitori, abbonati alla Gazzetta Svizzera. educationsuisse mi ha permesso di scoprire la possibilità di una borsa di studio del mio cantone di origine Vaud. Le collaboratrici di educationsuisse mi hanno seguito passo per passo per preparare la domanda compresi tutti i documenti necessari. Mi è stato quindi possibile accedere alla borsa di studio e poter finanziare così i miei studi. Ciò soprattutto mi ha permesso di concentrarmi interamente sulla mia formazione e di terminarla in tempo.

Quali sono state le sue prime esperienze lavorative?
All’inizio della formazione non essendo a conoscenza della possibilità di una borsa di studio, ho cominciato a fare dei piccoli lavori estivi in diverse case per anziani, e questo mi ha permesso di potermi mantenere da sola durante il primo anno di studio. In seguito, ottenuta la borsa di studio, ho privilegiato tirocini estivi in diverse strutture psichiatriche e associative che mi hanno permesso di acquisire competenze fondamentali per la mia pratica clinica attuale.

Oggi invece che lavoro svolge? Si parla anche molto di “longlife learning”: lei pensa di continuare a formarsi?
Attualmente lavoro come psicologa in uno studio a Losanna, e come psicoterapeuta in formazione a Morges. Inoltre sto effettuando un Master in Advanced Studies in psicoterapia cognitiva e comportamentale per ottenere il titolo di psicoterapeuta. Lavoro anche come assistente del MAS di psicoterapia con una funzione più amministrativa per il buon funzionamento della formazione.

Lei è psicologa, quindi avrà analizzato in modo più approfondito le differenze tra l’Italia e la Svizzera e tra i diversi spiriti. Cosa l’ha colpita in particolare?
Culturalmente le differenze tra Svizzera e Italia sono molte. Ho potuto notare nella mia esperienza con la cultura italiana, che le persone hanno una tendenza ad essere più aperte per quanto riguarda i primi approcci, mentre con gli svizzeri sono più complicati, ed è più difficile entrare in un gruppo, ci vuole più tempo e più investimento personale. La cosa bella però è che questo investimento paga sempre. In effetti, l’apparente diffidenza iniziale che ho osservato negli svizzeri, portava, con il tempo, a rapporti molto profondi, onesti e sinceri.

Un altro aspetto che ho notato soprattutto nel corso degli studi era la tendenza degli svizzeri a non rimettere in discussione in modo frontale le situazioni spiacevoli o ingiuste, ma di cercare piuttosto delle mediazioni e dei compromessi per far passare un messaggio, mentre invece tendenzialmente nella cultura italiana se qualcosa non è corretto o ingiusto, si cerca subito il confronto e si difende la propria opinione a volte anche a discapito degli altri. Questa è stata una grande differenza di gestione dei conflitti e di ricerca di soluzioni che ho potuto constatare e sperimentare in prima persona, e ho potuto quindi imparare a privilegiare il compromesso o una risoluzione di problemi più indiretta ma che metteva più in primo piano il mantenimento della relazione con l’altro che la discussione o il problema in sé.

Pensa di rimanere in Svizzera oppure di tornare in Italia e andare anche in un paese terzo?
Non penso di voler tornare in Italia, attualmente a Losanna mi trovo molto bene e sento di potermi costruire qui una vita. Ma non escludo di partire di nuovo un giorno, vista la mia passione per i viaggi e la voglia di avventura.

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Ruth von Gunten
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