La Svizzera possiede grandi riserve idriche. Ogni famiglia ha praticamente sempre accesso all’acqua potabile pulita. Almeno si spera… poiché il «castello d’acqua dell’Europa» mostra alcune fessure.
In Svizzera, le materie prime non sono abbondanti, ma l’acqua scorre a fiotti. Non per nulla il nostro paese è denominato il castello d’acqua dell’Europa. Il Reno e il Rodano, che sfociano nell’Atlantico e nel mar Mediterraneo, vi trovano la loro sorgente, mentre i torrenti e i fiumi svizzeri alimentano il Po', il Danubio e l’Adige. I laghi e le falde freatiche svizzere contengono enormi riserve di oro blu. Certamente, il cambiamento climatico rende le estati più aride, fa fondere i ghiacciai e prosciuga localmente delle sorgenti. Ma la Svizzera potrà sempre contare sulle precipitazioni, che costituiscono la sua principale risorsa idrica. Le riserve acquifere sono essenzialmente alimentate dalle piogge durante l’inverno. Ogni anno, cadono in Svizzera mediamente 60 miliardi di m3 di acqua piovana, ciò che corrisponde alla somma del volume dei laghi di Costanza e dei Quattro Cantoni. Dal punto di vista puramente quantitativo, l’approvvigionamento in acqua non sembrerebbe dunque in pericolo. Ma la sua qualità fa sempre più discutere.
Tracce di pesticidi nell’acqua potabile
L’80% dell’acqua potabile in Svizzera proviene da sorgenti e dalle acque sotterranee e il 20% dai laghi. Le più grandi riserve di acqua si trovano sotto il suolo delle vallate e delle pianure fertili dell’Altipiano svizzero, laddove si coltivano legumi e cereali. Su queste terre agricole dallo sfruttamento intensivo, si utilizzano da decenni pesticidi molto discussi. Ultimo esempio in ordine cronologico, il clorotalonil, un fungicida presente nei prodotti fitosanitari che vengono sparsi sui campi dagli anni ’70 per lottare contro le malattie fungine.
Il clorotalonil è stato vietato nel 2020, dopo che le autorità l’hanno ritenuto potenzialmente pericoloso per la salute. Il suo produttore, Syngenta, contesta fermamente che esso possa essere cancerogeno. Il gruppo agrochimico ha ottenuto per via legale dall’Ufficio federale dell’agricoltura la cancellazione dal suo sito web di una menzione in tal senso fintanto che non sarà nota la decisione definitiva del Tribunale federale.
Ma il divieto del clorotalonil non risolve il problema dell’approvvigionamento in acqua potabile. Poiché i residui derivanti dalla decomposizione di questo prodotto fitosanitario – i metaboliti – continueranno ad inquinare le acque sotterranee ancora per diversi anni. Secondo le prescrizioni federali, questo tipo di sostanze non deve oltrepassare il valore di 0,1 microgrammi per litro di acqua potabile. Ma questo è il caso nelle zone di agricoltura intensiva dell’Altipiano svizzero, in particolare nel Canton Soletta: «Nelle pianure della vallata, questa soglia è superata in quasi tutte le captazioni di acqua; in alcuni casi, si registrano perfino quantità 20 volte superiori», costata Martin Würsten. Da quando è in pensione, l’ex capo del dipartimento dell’ambiente solettese lotta a fianco della comunità di interessi «4aqua», che raggruppa decine di esperti dell’acqua e dell’ambiente intenzionati a voler ridare all’acqua «una voce politica basata sui fatti».
Coinvolti un milione di abitanti
Secondo Martin Würsten, questa voce non è stata ascoltata a sufficienza in questi ultimi decenni. «Mentre sono stati fatti immensi progressi nella depurazione delle acque luride, negli ultimi 20 anni l’inquinamento delle acque da parte dell’agricoltura non è pressoché migliorato.» Martin Würsten disapprova anche il fatto che tutti i pesticidi polverizzati sui campi non siano oggetto di studi così dettagliati come recentemente il clorotalonil: «Ciò che non è ancora considerato come importante per la salute oggi lo sarà domani». Gli esperti di «4aqua» esigono di conseguenza maggiore trasparenza e controllo nell’autorizzazione di pesticidi sintetici. Attualmente, se ne utilizzano in Svizzera circa 370.
Nell’Altipiano quasi un milione di persone è attualmente approvvigionato con acqua potabile contenente pesticidi che non soddisfano le esigenze della legislazione sulle derrate alimentari. Le autorità hanno dato un termine di due anni ai fornitori di acqua potabile per abbassare i residui di clorotalonil alla soglia autorizzata. È possibile farlo ad esempio diluendo l’acqua, ossia aggiungendo acqua non inquinata. Una rete di distribuzione di acqua del Seeland bernese intende eliminare i residui attraverso l’utilizzo di un nuovo filtro. Secondo Martin Würsten, ciò risolve solo parzialmente questo grave problema. Poiché ci si allontana dal principio che vuole che le acque sotterranee, in Svizzera, non debbano essere trattate con ingenti costi.
In votazione due iniziative
Martin Würsten e i suoi compagni di lotta di «4aqua» sostengono così l’iniziativa popolare per un’acqua potabile pulita sulla quale gli Svizzeri dovranno votare il prossimo 13 giugno. Lanciata da un comitato di cittadini apartitici, quest’ultima chiede che in futuro soltanto i contadini che rinunciano all’utilizzo di pesticidi e alla somministrazione regolare di antibiotici nell’allevamento possano ricevere sovvenzioni pubbliche. Il popolo dovrà pure pronunciarsi lo stesso giorno sull’iniziativa «Per una Svizzera senza pesticidi sintetici» che mira a vietare completamente l’utilizzo di simili pesticidi. Il divieto verrebbe applicato anche all’importazione di prodotti alimentari fabbricati mediante prodotti fitosanitari sintetici.
Secondo l’Unione svizzera dei contadini, le due iniziative si spingono troppo oltre, poiché renderebbero la produzione nazionale e regionale più difficile, per non dire impossibile. Se l’agricoltura dovesse rinunciare ai pesticidi, ciò comporterebbe una diminuzione di almeno il 30% della produzione, affermano gli oppositori. L’Unione svizzera dei contadini ribadisce perfino che le patate, la colza o le barbabietole da zucchero non potrebbero più essere coltivate in Svizzera. Ma non tutti i contadini condividono questi timori. Così Bio Suisse, l’associazione mantello dei produttori svizzeri bio, sostiene l’iniziativa sui pesticidi poiché corrisponde ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica. Bio Suisse è più scettica sull'iniziativa dell'acqua potabile: questa chiede anche che i contadini possano nutrirsi solo con il mangime che producono loro stessi. Questo potrebbe diventare un problema per le piccole fattorie biologiche.
Il Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento raccomandano al popolo di respingere le due iniziative. Dal loro punto di vista, esse mettono in pericolo l’agricoltura e la sicurezza alimentare in Svizzera. Per quanto concerne i pesticidi, il governo ha promesso dei miglioramenti nell’ambito della Politica agricola a partire dal 2022. Ma il Consiglio degli Stati ha congelato questo progetto, mostrandosi pronto ad adottare misure moderate per una migliore protezione delle acque sotterranee. Il Parlamento intende così tagliare l’erba sotto i piedi delle iniziative in una campagna di votazione che si annuncia molto accesa. Comunque sia, la votazione del 13 giugno sarà determinante per il futuro dell’agricoltura svizzera, andando ben al di là dei dibattiti sull’acqua potabile pulita.
Iniziativa per un’acqua potabile pulita:
www.initiative-sauberes-trinkwasser.ch/it/
Iniziativa sui pesticidi:
www.lebenstattgift.ch/it/
Campagna di rifiuto delle due iniziative:
https://no-iniziativeagricole-estreme.ch/
Theodora Peter
Il serbatoio di acqua potabile Lyren, a Zurigo-Altstetten, assomiglia ad un tempio sotterraneo avvolto nel blu. Foto Keystone
Le due iniziative in corso mirano in particolare all’agricoltura e al suo utilizzo di pesticidi. L’Unione svizzera dei contadini replica che senza pesticidi la produzione agricola diminuirebbe di circa il 30%. Foto Keystone
La nostra acqua quotidiana
142 litri. È questa la quantità di acqua potabile utilizzata ogni giorno da ogni abitante svizzero nelle proprie abitazioni, di cui oltre la metà per farsi la doccia, fare un bagno o andare alla toilette. Il consumo totale di acqua pro capite – agricoltura, industria e artigianato inclusi – è continuamente sceso in Svizzera nel corso di questi ultimi decenni. Se esso era di 500 litri per persona al giorno negli anni ’70, esso è oggi di circa 300 litri. Questo miglioramento è dovuto a tecniche di risparmio dell’acqua nelle famiglie, ma anche al trasferimento di siti di produzione dell’industria all’estero. I fornitori svizzeri di acqua pompano circa 1 miliardo di m3 di acqua all’anno.
(TP)
Il conoscitore dell’acqua
Per i conoscitori come Werner Koch, l’acqua è molto più di un dissetante. Il gerontologo di 57 anni è uno dei primi «sommelier dell’acqua» della Svizzera.
Werner Koch, che gusto ha l’acqua?
L’acqua del rubinetto, a casa, ha generalmente un gusto neutro. Per contro, l’acqua minerale che si mette in bottiglia alla fonte, senza trattarla, ha il gusto dei minerali che contiene: il sodio, il magnesio e il calcio hanno un sapore particolare. Il bicarbonato, ad esempio, lascia una sensazione leggermente vellutata sulla lingua e favorisce la digestione. Il «DNA» dell’acqua è influenzato dagli strati di roccia che ha attraversato: così, l’acqua ricca in calcare del Giura si distingue per un leggero gusto di gesso. Le acque minerali derivanti dai giacimenti di granito contengono pochi minerali e sapore come se uno avesse appena leccato una roccia.
L’acqua del rubinetto è potabile in Svizzera. Perché acquistare acqua minerale?
Non bisogna contrapporre l'acqua del rubinetto all'acqua minerale. Entrambe hanno la loro giustificazione. In Svizzera abbiamo un'enorme varietà d'acqua e possiamo essere orgogliosi di poter bere acqua da un rubinetto ovunque e in qualsiasi momento senza esitazione. Rispetto a molti paesi, questo è un privilegio. L'acqua minerale può offrire un cambiamento rispetto all'acqua di rubinetto quotidiana. Per esempio, un'acqua minerale adatta può completare il piacere di un vino rosso pesante.
L'acqua liscia ha un sapore migliore di quella frizzante?
L'acido carbonico è più importante per la percezione sensoriale dell'acqua. È una questione di gusti, cosa piace di più. Molte persone preferiscono solo acqua leggermente frizzante. L'acqua con più acido carbonico è - come suggerisce il nome - più acida.
Raccomanda di bere l’acqua a temperatura ambiente o molto fredda?
Anche qui si tratta di una questione di preferenze personali. L’acqua liscia che si beve durante i pasti può avere qualche grado in più di un’acqua minerale frizzante. Per rinfrescarsi, è meglio optare per un’acqua gasata, che può essere anche fredda. Anche l’acqua del rubinetto dovrebbe essere fredda: sono in pochi ad apprezzarla tiepida.
Quanta acqua si deve bere giornalmente?
Si raccomanda almeno 1,5 litri di acqua o 30 millilitri per chilo di peso corporeo. Con l'aumentare dell'età, si sente meno la sete. Nella nostra casa di cura, motiviamo i residenti a bere aromatizzando l'acqua con erbe, frutta o verdura. Vale la pena di sperimentare, mettendo ad esempio del sedano in infusione nell’acqua. Una combinazione di basilico e fragole è molto gustosa e rinfrescante. Le persone amano variare i gusti e così riescono a bere di più.
Lo sguardo che rivolge a questo bene prezioso che è l’acqua è cambiato?
Utilizzo l’acqua in maniera più cosciente, e non lascio mai aperto il rubinetto inutilmente. Dovremmo fare tutti così affinché le generazioni future possano anch’esse avere accesso in ogni momento e ovunque a questo bene prezioso che è l’acqua. Sempre fresca, sempre naturale. Poiché l’acqua è la vita.
Intervista: Theodora Peter
Werner Koch è gerontologo diplomato e responsabile del centro per persone anziane Stampfenbach a Zurigo. Egli ha effettuato la formazione di «sommelier dell’acqua» di Gastrosuisse per un interesse personale. Oltre alla sapiente degustazione di acqua minerale, è affascinato dalla diversità e dall’origine dell’acqua potabile.