Ritornare in Svizzera

L’anno scorso ci sono arrivate diverse richieste sugli aspetti assicurativi, di pensione, formazione, lavoro, fiscale, formalità, in parte trattate in un passato non lontano sulla Gazzetta. Recentemente, un lettore assiduo – non disinteressato – ci ha proposto di trattare questo tema una volta in modo completo. Eccoci qua con la situazione attuale, senza pretesa di completezza. Per essere certi delle condizioni attuali, consultare le istruzioni del Dipartimento Federale degli Affari Esteri www.eda.admin.ch/eda/it/dfae/vivere-all-estero/rientro-in-svizzera.html

Dove andare a vivere? In primo luogo si deve decidere dove andar ad abitare. Se non avete famigliari o amici che vi aspettano, l’inserimento non sarà né facile né rapido. Se invece avete famigliari o amici in Svizzera, cercate un’abitazione nelle vicinanze, essi potranno assistervi nella ricerca di casa, lavoro e per superare i mille piccoli ostacoli che si presentano in un mondo nuovo. Molto importante è anche la lingua: se non parlate il tedesco (per la Svizzera tedesca) o il francese (per la Svizzera romanda) sarà difficile ambientarsi e trovare lavoro.

Dove abitare? Risolto questo, il primo passo è trovare casa: senza indirizzo fisso (abitazione) non potrete prendere residenza (in Ticino si chiama domicilio) in Svizzera. Un primo orientamento su disponibilità e prezzi si può fare sui siti internet. I più diffusi sono homegate.ch e immoscout24.ch. Vi consiglio tuttavia comparis.ch che riprende gli annunci di tutti i siti internet e quindi vi dà la panoramica completa; per i dettagli Comparis rinvia ai singoli siti d’origine, confronta anche i prezzi di assicurazioni, crediti, ipoteche ecc. ed è uno strumento utile anche per queste scelte. Per evitare sgradite sorprese è quasi indispensabile rendersi sul posto prima di decidere. Appaiano di tanto in tanto offerte online di abitazioni a prezzi molto interessanti, ma viene richiesto un anticipo per la visita: non cascateci, è un imbroglio, l’abitazione non esiste ed il denaro è perso! Non si paga mai per visitare un’abitazione.

Dove lavorare? Il tema è troppo vasto per essere trattato qui; il Collegamento Svizzero in Italia lo tratta periodicamente in dettaglio durante il Congresso annuale. Il problema principale è quello della lingua. Salvo casi molto particolari è impossibile trovare lavoro in Svizzera tedesca se non parlate il tedesco, in Svizzera francese se non parlate il francese. Il Ticino risulta tra i Cantoni economicamente più deboli, il mercato è quindi molto più ristretto Per il Ticino consultate i siti jobcourier.ch o tuttojob.ch. Potete farvi consigliare per l’inserimento lavorativo in Ticino anche dall’organizzazione cristiano sociale ticinese a Lugano, Via Balestra 19. Consultate prima il sito www.ocst.com/cercare-lavoro, poi prendete appuntamento tramite il numero 0041 91 921 15 51. Per la Svizzera interna consultate jobs.ch e jobScout24.ch.

Che cosa e dove studiare? Rivolgetevi a “educationsuisse” a Berna. Consultate il sito www.educationsuisse.ch che dà le prime informazioni sulle molteplici possibilità, compreso un servizio di consulenza personalizzata. Un percorso non sufficientemente seguito dagli svizzeri all’estero è l’apprendistato/tirocinio professionale di durata dai 2 ai 4 anni che combina pratica e teoria. Infatti si impara un mestiere sul lavoro e contemporaneamente si frequenta la scuola superiore professionale. Il diploma permette sia di eseguire un mestiere in Svizzera che in Italia ad alto livello, oppure di continuare gli studi. Molti svizzeri hanno fatto carriera sia in Svizzera sia in Italia su questa base.

Dove passare la vecchiaia? Se intendete tornare da pensionati pensate pure alla vecchiaia avanzata. Scegliete un’abitazione non troppo distante da medici/ospedali od eventualmente ritiri per la vecchiaia e case di cura. In tutta la Svizzera, esistono “Spitex”, organizzazioni pubbliche o private di assistenza a domicilio per prestazioni che vanno a carico delle casse malattia se prescritte dal medico e previste nelle tariffe, le altre sono abbastanza costose. Le residenze per anziani sono piuttosto costose, da ca. CHF 3’000 a CHF 5’000 mensili per persona, in genere compreso un pasto giornaliero, case di cura da ca. CHF 5’000 a CHF 8’000 mensili ed oltre. Una residenza per anziani autosufficienti meno costosa e bellissima è la Residenza a Malnate/Varese, gestita da una fondazione della comunità svizzera di Milano: www.laresidenza.it.

Il costo della vita? Il costo della vita è decisamente più alto di quello dell’Italia, soprattutto per quanto riguarda tutti i servizi. Va tenuto anche conto che chiunque arriva in un posto nuovo all’inizio spende di più perché non conosce i modi e costumi. Anche per questo andare a vivere vicino a famigliari o amici è un grande vantaggio. I servizi sociali comunali devono permettere a tutti di condurre una vita degna, pur semplice; è un obbligo di legge per i comuni di residenza.

Come procedere? Le nostre indicazioni seguenti sono valide per cittadini svizzeri o con doppia nazionalità italo/svizzera (attenzione ad alcune differenze specificate):

  1. Per prendere residenza in Svizzera bisogna aver un’abitazione, in affitto o proprietà (vedi punto sopra “dove abitare”)
  2. Per i cittadini solo svizzeri: annunciare la partenza al comune di residenza. Custodire con estrema cura la conferma scritta.
  3. Annunciare la partenza al Consolato di Roma o Milano. Chi ha lasciato in deposito l’atto di origine, deve ritirarlo (vale per chi si era immatricolato diversi anni fa). Chi si è immatricolato da pochi anni, l’ha ricevuto di ritorno. Servirà per annunciarsi al comune in Svizzera. Se l’avete perso, dovete chiederlo all’ufficio di stato civile del luogo di attinenza.
  4. I pensionati che godono solo di pensione italiana possono essere assicurati in Italia, ma godere di tutti i servizi offerti agli assicurati in Svizzera: ritirare alla propria ASL il modulo S1 (ex E121); farlo avere a LAMAL, Industriestrasse 78, CH-4600 Olten chiedendo l’emissione del tesserino di assicurazione svizzero contro la malattia che dà diritto alle prestazioni sanitarie secondo la legge svizzera.
  5. Tutte le altre persone, anche quelle che godono di una pensione svizzera seppur minima, sono obbligate di assicurarsi in Svizzera. Le numerose aziende che offrono l’assicurazione malattia di base obbligatoria danno prestazioni identiche, ma a tariffe molto diverse. Le differenze possono essere nelle formalità (la prestazione viene pagata dalla cassa che poi addebita la parte a carico dell’assicurato, rispettivamente l’assicurato deve anticipare la prestazione e viene risarcito dalla cassa – alcune delle casse meno care fanno difficoltà nel riconoscere prestazioni costosissime –). Consultare per i premi www.comparis.ch. Quasi tutte le casse offrono prestazioni accessorie, consigliabili solo a chi ha disponibilità abbastanza ampie.
  6. Notificare il proprio arrivo al comune di residenza svizzero entro 14 giorni dall’arrivo. Presentare un documento d’identità, l’atto di origine, avere un’abitazione, assicurazione malattia. Il comune concede 3 mesi di tempo per presentare quest’ultimo documento soltanto.

Fatevi dare subito un certificato di residenza; Vi servirà di tanto in tanto. Fatevi un paio di copie, non date mai via l’originale, perché la tassa richiesta è abbastanza alta.

  1. Gli uomini devono informarsi dal capo sella sezione militare oppure da J1@vtg.admin.ch se sono pure obbligati di annunciarsi per il servizio militare, servizio civile o, rispettivamente, per il pagamento della tassa sostitutiva.
  2. I cittadini con doppia nazionalità italo/svizzera devono iscriversi al registro AIRE (Anagrafe degli Italiani all’Estero) presso il consolato competente per la zona, presentando un documento di identità per sé e conviventi, una prova di residenza (certificato di residenza del comune, bollette di utenze residenziali ecc.). C’è anche la possibilità di iscrizione per via telematica, ma pochi sono abbastanza documentati per questa procedura. L’AIRE provvederà ad informare il comune in Italia della partenza per l’estero. Questa iscrizione è indispensabile per non rischiare di dover pagare le imposte sia in Svizzera che in Italia.

Alcune informazioni particolari:

Trasloco: Le suppellettili domestiche nonché eventuali collezioni, animali o veicoli possono essere importati in Svizzera in franchigia di tributi quando si comprova il trasferimento del domicilio in Svizzera. Ciò è tuttavia possibile solo se l'immigrato li ha utilizzati personalmente durante almeno sei mesi e continua a usarli dopo l'importazione. Istruzioni dettagliate sotto https://www.ezv.admin.ch/ezv/it/home/informazioni-per-privati/masserizie-di-trasloco--studio--domicilio-di-vacanza--matrimonio/importazione-in-svizzera/trasloco--masserizie-di-trasloco-.html

Per importare animali domestici consultare l’ufficio federale veterinario www.blv.admin.ch/blv/it/home.html

Auto, moto e biciclette con motore oltre 500 W o 25 km/h: Dovrete presentare questi veicoli prenotando un appuntamento al servizio cantonale di circolazione per il controllo tecnico e del rispetto delle norme svizzere. Non conviene far mettere in ordine il veicolo prima di questo controllo: in genere le officine eseguono molti lavori che al controllo non sarebbero stati obiettati e non sempre si esce senza contestazione. Conviene presentare il veicolo, far mettere in ordine i punti contestati e ripresentarlo. Fa eccezione se il veicolo ha difetti vistosi di carrozzeria o nella parte tecnica; in questo caso, è molto più conveniente fare la riparazione in Italia prima del trasloco. Dopo questo controllo dovrete prendere una targa svizzera e restituire quella italiana.

Patente: Notificare l’arrivo entro 14 giorni al servizio della circolazione del Cantone di residenza e chiedere informazioni sulle modalità di conversione della licenza di condurre estera. Le patenti italiane vengono convertite senza esami supplementari; persone oltre 75 anni devono superare l’esame medico prima della conversione.

AVS: In Svizzera, tutti i residenti devono contribuire all’AVS dall’età di da 20 anni (18 anni solo se lavorano) fino all’età di pensione, attualmente 64 anni per le donne e 65 per gli uomini. Chi non lavora (casalinga p.es.) deve iscriversi alla cassa di compensazione cantonale. Spesso ciò si può fare al comune all’atto dell’iscrizione, altrimenti il comune fornisce le indicazioni.

I pensionati che ritornano devono informare immediatamente la Cassa Svizzera di Compensazione, Avenue Edmond-Vaucher 18, Casella postale 3100, 1211 Genève 2, sedmaster@zas.admin.ch, dell’avvenuto trasferimento in Svizzera allegando un certificato del controllo degli abitanti del comune e le nuove coordinate bancarie. C’è chi ha tentato di fare il furbo, non annunciando il rientro: al primo controllo di esistenza in vita tale fatto viene scoperto, le conseguenze sono abbastanza spiacevoli. Ricordiamo che in base all’art. 18 della Convezione italo-svizzera contro la doppia imposizione, le pensioni vengono di norma tassate nel paese ove si è residenti (salvo pensioni di enti pubblici a persone con la nazionalità dello stesso stato).

Pensioni italiane (p.es. INPS) Risiedendo in Svizzera, dovrete dichiarare la Vostra pensione italiana al fisco svizzero. Per evitare di subire ancora le trattenute italiane, chiedete subito al comune svizzero la dichiarazione che siete soggetto a tassazione in Svizzera (possibilmente in italiano). Spedite questo documento come R.R. al Vostro istituto previdenziale (normalmente la INPS provinciale) assieme alla richiesta di versarvi la pensione sul Vostro conto in Svizzera (indicare IBAN) in esenzione delle imposte italiane. Se da questo momento viene ancora trattenuta l’imposta per un mese o due, provvederanno al conguaglio a fine anno.

Fisco: Riceverete a casa ogni anno il modulo per la dichiarazione delle imposte. Se mantenete ancora beni all’estero, questi vanno dichiarati e verranno sottoposti a tassazione. Evitate di omettere questi beni; oltre al reddito, in Svizzera viene anche tassato il patrimonio. Quest’ultima tassa è modesta, ma ciò che non rientra nella vostra dichiarazione annua del patrimonio emergerà inevitabilmente più tardi, a costi molto maggiori. Presto o tardi, sicuramente alla fine della vita, il fisco se ne accorgerà e presenterà un conto salato. Il livello di tassazione varia molto da cantone a cantone e da comune a comune. Per persone facoltose anche questo punto può essere un criterio di scelta – ma non dimenticate l’importanza della vicinanza di famigliari o amici –.

Robert Engeler - avv. Andrea Pogliani