La Fondazione, nata in Svizzera quasi 30 anni fa, oggi opera in 160 ospedali in 7 paesi del mondo, Italia inclusa, con 200 Dottor Sogni al fianco di piccoli pazienti e delle loro famiglie
Tanti anni fa, in Svizzera, c’era un bambino che si chiamava André Poulie e che, per un brutto incidente, fu costretto a un lungo ricovero in ospedale. Ogni giorno sua mamma, Theodora, andava a trovarlo e rallegrava con momenti di gioco e spensieratezza non solo suo figlio, ma l’intera stanza d’ospedale e i bambini che vi si trovavano. Sembra l’inizio di una fiaba, si tratta invece del punto di partenza di una bellissima realtà: oggi, quel bambino diventato adulto è fondatore e presidente di una Fondazione che porta il nome di sua mamma e ne incarna lo spirito attraverso i Dottor Sogni, artisti professionisti formati appositamente per lavorare con bambini, famiglie e staff sanitario nei reparti pediatrici ad alta intensità, in un quadro di umanizzazione dei luoghi e dei percorsi di cura. Offrire momenti di gioia e supporto emotivo ai bambini ricoverati in ospedale è quindi la missione di Fondazione Theodora, nata quasi 30 anni fa e che dalla Svizzera ha allargato il proprio raggio d’azione ad altri 6 paesi del mondo, dalla Spagna fino ad Hong Kong passando per l’Italia, Regno Unito, Bielorussia e Turchia.
Una stanza del Reparto di Oncologia Pediatrica all’Ospedale Giannina Gaslini di Genova. I Dottor Sogni trovano un bambino spaventato e una madre in ansia per l’intervento a cui suo figlio si dovrà sottoporre. La porta si apre, entra con fare deciso il neurochirurgo e comunica che l’intervento si svolgerà l’indomani. Il bambino è ancora più allarmato, la madre teme che il marito non farà in tempo a raggiungerli. La tensione è palpabile. Allora interviene il Dottor Pelosone, che prende sottobraccio il “vero” medico e, rivolgendosi al bambino, lo rassicura: «Devi scusarlo», comincia a dire. «Abbiamo studiato insieme e ti assicuro che è un ottimo chirurgo, ma non è mai stato bravo nell’entrare in una stanza d’ospedale. Ora gli faccio vedere come si entra per bene in camera di un paziente e già che ci sono gli faccio anche una lezione di ripasso sulle coccole». Sul volto della mamma compare un sorriso, il bambino si è calmato, il chirurgo si dimostra un’ottima spalla e sta al gioco, assecondando Pelosone. In pochi istanti una situazione di altissima tensione emotiva si trasforma in una sequenza di scenette divertenti e grasse risate. Almeno per qualche momento, la serenità è tornata nella stanza e la preoccupazione per l’operazione accantonata.
Di incontri così negli anni ce ne sono stati decine e decine di migliaia, ognuno diverso dall’altro, perché ogni bambino è un universo a sé stante che non può essere ridotto alla sola patologia da cui è affetto. Grazie alla sensibilità, all’empatia, alle doti di improvvisazione e immaginazione dei Dottor Sogni, ogni visita parte dal creare un clima di fiducia che permetta al bambino di esprimere le proprie emozioni, liberamente. Che si tratti di una visita individuale in stanza, del programma di accompagnamento chirurgico prima e dopo l’intervento, di migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti cronici e inguaribili negli hospice pediatrici o di favorire la relazione tra mamma e neonato in situazioni di patologia neonatale nei reparti di ostetricia, fiducia ed empatia sono sempre le parole chiave. In tutti questi anni, quindi, i Dottor Sogni hanno accumulato un significativo bagaglio di emozioni e ricordi, che hanno voluto riproporre in una luce poetica e immaginifica nel mediometraggio “Una stanza tutta per sé”, un racconto corale prodotto da Fondazione Theodora (e visibile sul canale YouTube della Fondazione, nda) che porta a galla il lato fanciullesco dei Dottor Sogni, mantenuto e coltivato da anni di incontri con i bambini in ospedale. Un collage suggestivo che tra le righe, in modo più o meno velato, racconta un’altra fondamentale verità: prendersi cura dell’altro, in special modo di chi versa in condizioni di fragilità, è una fonte inestimabile di arricchimento umano, personale e per la società intera. È una verità che non dovrebbe restare chiusa in un reparto d’ospedale. Fondazione Theodora e i Dottor Sogni ne sono testimoni tutti i giorni nell’adempimento della loro missione.
Francesco Rosati
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