Dei cinque temi in votazione quello dell’acquisto dei caccia militari (aerei da combattimento) e quello della legge sulla caccia sono stati in bilico fino all’ultimo. Approvati i primi per 8000 voti di scarto, bocciato il secondo oggetto.
No l'iniziativa per abolire la libera circolazione delle persone
Respingendo col 61,7% dei voti l'”iniziativa per la limitazione", gli svizzeri confermano la via bilaterale con l'Unione Europea. Se accettata, l’iniziativa avrebbe portato all’abolizione della libera circolazione delle persone e messo in pericolo tutto il pacchetto di accordi bilaterali.
Contrariamente al 2014, quando a sorpresa riuscì a convincere la maggioranza dei votanti a dire 'sì' all'iniziativa "contro l'immigrazione di massa", questa volta l'Unione democratica di centro (UDC) non ce l'ha fatta. La proposta di abolire la libera circolazione delle persone è infatti stata respinta da 22 cantoni su 26 e dal 61,7% dei votanti. Il “No” non ha sorpreso poiché tutti i sondaggi prima della votazione davano poche chance all’iniziativa. Anche cantoni particolarmente scettici all’attuale via bilaterale della Svizzera, ad esempio il Ticino, hanno rifiutato il progetto solo di stretta misura.
Sì risicatissimo per i nuovi aerei dell'esercito svizzero
Più adrenalina che in un volo con i nuovi caccia: contrariamente alle aspettative, i votanti hanno approvato solo per un soffio il credito di 6 miliardi di franchi per rinnovare la flotta di aerei da combattimento. I sondaggi invece prevedevano un sì più confortevole. Alla fine della domenica di votazione gli svizzeri hanno approvato con il 50,1% di sì contro il 49,9% di no, il rinnovo della flotta aerea militare. La differenza, in termini assoluti è stata di poco più di 8'000 voti. Come evidenzia bene la cartina, una spaccatura si registra anche a livello di cantoni: 18 quelli favorevoli, 8 contrari, tra cui praticamente tutti quelli latini, ad eccezione del Vallese. Si è dunque in presenza di cosiddetto “Röstigraben” (vedi riquadro).
Il lupo salva la sua pelle. Per un soffio.
Il lupo in Svizzera in futuro non potrà essere abbattuto a scopo preventivo. Seppure a stretta maggioranza, gli Svizzeri hanno respinto – con grande rabbia di allevatori e cacciatori delle zone alpine – la revisione della Legge sulla caccia, che avrebbe allentato le condizioni per uccidere il predatore. Infatti, il cuore della legge riguardava proprio un articolo che dichiarava il lupo e lo stambecco "specie protette regolabili". Al governo federale sarebbe stata lasciata la facoltà di autorizzare, tramite ordinanza, la regolazione di altre specie.
Il testo in votazione è stato rifiutato con il 51,9% di no e il 48,1% di sì. La proposta accolta dal Parlamento e sostenuta dal Consiglio federale, è stata rifiutata in 11 cantoni, mentre negli altri 15 è stata approvata. Ma questo non è bastato: a far pendere la bilancia dalla parte del No sono state le città e i grandi agglomerati. Il risultato tirato rispecchia la spaccatura che ha provocato nella popolazione il ritorno in territorio elvetico di grandi predatori, che per molto tempo sono stati assenti, in particolare del lupo.
Anche la Svizzera si permette il congedo paternità
Ampiamente prevedibile e confermato dai sondaggi, il popolo ha salutato positivamente la proposta di introdurre un congedo per la paternità. La Svizzera era restato il solo paese in Europa che non accordava per legge questo diritto ai padri. Quindici anni dopo l’adozione del congedo maternità, attualmente di 14 settimane, anche i padri che esercitano un’attività lucrativa beneficeranno di alcuni giorni liberi alla nascita di un figlio o di una figlia. Questo congedo, di due settimane risultante da un controprogetto ad un’iniziativa popolare che prevedeva 4 settimane, sarà pagato attraverso le indennità per perdita di guadagno (IPG). Le IPG sono finanziate attraverso i contributi salariali, pagati in modo equo dal datore di lavoro e dal dipendente. Il testo ha raccolto le preferenze di oltre il 60% degli elettori e una maggioranza di Cantoni. La proposta è stata respinta da 9 Cantoni tradizionalmente più conservatori della Svizzera centro-orientale di lingua tedesca.
Le famiglie in Svizzere non vengono sgravate fiscalmente
Quasi due terzi di coloro che si sono recati alle urne si sono opposti all’aumento delle deduzioni fiscali per i figli nell’ambito dell’imposta federale diretta. La proposta era combattuta dalla sinistra, secondo la quale ne avrebbero approfittato solo le famiglie più benestanti. Non è la prima volta che la politica familiare e al centro del dibattito; da tempo è in discussione la possibilità di sgravare il carico finanziario dei genitori, che continua a crescere. Ma spesso le proposte non raccolgono maggioranze in grado di portare a riforme concrete. Il progetto in questione, adottato l’anno scorso dal parlamento – mirava invece a dare un colpo di mano finanziario soprattutto alle famiglie della classe media e alta, ossia di coloro che pagano l’Imposta federale diretta: il 40% dei contribuenti ha un reddito troppo basso ed è quindi esonerato. Niente da fare anche stavolta: oltre il 60% dei votanti ha bocciato il progetto e solo i cantoni di Ginevra e il Ticino si sono pronunciati a favore.
Fonte cartine topografiche: https://polis.tpcag.ch/doc/
Cosa è il Röstigraben?
Il concetto di “Röstigraben” («fossato del rösti») viene utilizzato regolarmente nell’analisi di votazioni popolari in cui i cantoni di lingua tedesca e di lingua francese si esprimono in modo opposto su una tematica. L’espressione usata dagli Svizzeri tedeschi si basa su un’immagine un po’ diversa da quella usata dai Romandi, che parlano sia di «rideau de rösti» («cortina di rösti») sia di «barrière de rösti» («barriera di rösti»). Tuttavia, nei media francofoni e italofoni si tende ad usare il termine tedesco.
Vi sono stati tentativi di far entrare nell’immaginario collettivo anche un «Polentagraben» («fossato della polenta») per indicare le differenze linguistico-culturali tra Svizzera tedesca e Svizzera italiana, ma sinora questo termine ha avuto scarso successo.
Fonte: www.forum-helveticum.ch
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